«Non c'è nessuna intenzione di creare contrapposizioni» da parte della Cgil. Il segretario generale, Guglielmo Epifani, ha commentato così l'invito dell'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne ad evitare «azioni di conflitto immotivate». Per evitare situazioni di tensione, ha detto il leader della Cgil, «ci vuole collaborazione dei dipendenti ma anche dell'azienda, così come è necessario che il governo segua la questione mettendo in campo gli ammortizzatori». La collaborazione è una strada perseguibile «se tutti fanno le cose giuste, dando risposte a lavoratori».
Parzialmente soddisfatto dell'esito sul tavolo di oggi a Palazzo Chigi il leader della Uil Luigi Angeletti: «Per ora è rassicurante che la crisi non verrà gestita con licenziamenti e con la chiusura di stabilimenti, era il probelma principale», ha commentato. Tuttavia, secondo Angeletti, il fatto che non si ricorra alla chiusura di stabilimenti e a licenziamenti «non significa che non ci sono problemi. Oggi la caduta della domanda viene pagata con la Cig che non diminuisce e continuerà. Abbiamo chiesto però che la Cig non si trasformi in mobilitá, esuberi ed eccedenze». Angeletti ha spiegato che il sindacato si accinge a una serie di incontri con l'obiettivo di «garantire il futuro della produzione italiana automobilistica e non un suo ridimensionamento». E dal momento che in Italia si producono un terzo delle automobili che vengono acquistate «non siamo mai stati preoccupati di una politica industriale di Fiat che potesse inglobare Opel, tutto ciò è possibile per incrementare la produzione», ha spiegato.