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Al sud la metà dei tagli agli insegnanti

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24 giugno 2009

Colpirà il Mezzogiorno quasi la metà dei tagli al corpo docente della scuola. Dei 42.102 posti in meno a livello nazionale previsti dalla Riforma Gelmini, oltre 19mila interessano le regioni del Sud. E' quanto emerge dalle inchieste pubblicate sugli inserti regionali del Sole 24 Ore in edicola. Al primo posto in Italia si piazza la Campania con 6.180 docenti in meno e con oltre il 50% dei tagli concentrati in provincia di Napoli. Sul secondo gradino della poco invidiabile classifica c'è la Sicilia con 5.512 esuberi: per ogni cento insegnanti attuali ce ne saranno almeno sette in meno nella scuola primaria. La Puglia (quarta in Italia con 4mila tagli) per far fronte alla fuoriuscita dal mondo del lavoro dei precari prepara un piano di "salvataggio" con una dote di 22 milioni. Mentre in Calabria si teme che siano ben 900 i plessi che rischiano l'abbandono con disagi per circa 20mila studenti. La Basilicata difende le scuole con meno di 50 allievi che, secondo la riforma, dovrebbero chiudere i battenti.

In base ai dati forniti dalla direzione scolastica della Regione Lombardia la scure colpirà 3.300 insegnanti; il contestuale pensionamento di 3.736 insegnanti dovrebbe, però, garantire l'utilizzo dei 900 soprannumerari e dei precari (oltre 2mila). «Nessuno rimarrà senza posto – afferma Giuseppe Colosio, direttore scolastico regionale – Tuttavia, negare i problemi di bilancio sarebbe irresponsabile». I sindacati mostrano apprensione per il destino dei circa 2mila precari e per possibili nuovi tagli. Corrado Ezio Barachetti, segretario Flc-Cgil, annuncia uno sciopero lombardo in occasione del primo giorno di scuola dell'anno scolastico 2009-2010. Reazioni preoccupate da parte di tutte le sigle si registrano anche nelle altre regioni.

Al quinto posto in Italia c'è il Lazio, dove i tagli maggiori riguardano l'area romana, che si ritroverà con 1.205 cattedre in meno, passate in totale da 42.167 a 40.962 (-3 per cento). Nel panorama nazionale, spiccano le eccezioni di Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige, che, grazie alla loro autonomia, hanno aumentato i posti in organico: 51 gli insegnanti in più in Vallée, 50 nella provincia di Bolzano e 20 in quella di Trento.

Alcune regioni - Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia - hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale, contestando al Governo il fatto di essere intervenuto in una materia di competenza regionale non avendo previsto come vincolante il parere della Conferenza Stato Regioni. L'esito si saprà tra meno di due mesi, intanto l'azione delle amministrazioni è mirata a colpire le sacche di inefficienza nella formazione delle classi e nella distribuzione territoriale degli istituti; pur cercando di evitare il sacrificio delle sedi disagiate o dei percorsi di specializzazione, che spesso costituiscono nicchie di successo nel collocamento all'interno dei sistemi produttivi territoriali.

Lombardia
La Corte dei conti bacchetta la Pa sulle consulenze
Stretta della Corte dei conti della Lombardia su incarichi esterni e consulenze nella Pa. La magistratura contabile ha chiarito in una delibera che la scelta dei professionisti deve rispettare «procedure selettive di tipo concorsuale». Poche le deroghe a questo principio: gara andata deserta; eccezionalità delle competenze dell'incaricato; scadenze ravvicinate da rispettare. In tutti gli altri casi gli affidamenti dovranno avvenire dopo aver effettuato una comparazione tra più offerte. Sotto la lente sono già finiti un centinaio di piccoli e medi comuni, che non hanno messo in evidenza nel regolamento i criteri selettivi applicati. Intanto dai dati pubblicati dal ministero della Pa emerge che la trasparenza da parte degli enti pubblici su questo tema è aumentato, ma che non sono calati i livelli medi di spesa.

Roma
Latina si salva dal crollo dell'export
Dopo la frenata dell'export registrata dal Lazio nel primo trimestre (-13,4% secondo i dati Istat) il calo atteso per la capitale nel 2009 dovrebbe attestarsi al 10% (-22% nel primo trimestre). Solo Latina vedrebbe confermata la crescita (+5,4%) già registrata nel primo trimestre. Mentre Frosinone potrebbe arrivare a un pareggio. Per Rieti e Viterbo le stime parlano di crollo che nel 2009 potrebbe oscillare tra il 30-50%. «La capitale - commenta Micaela Pallini, dell'Unione industriali Roma - sconta soprattutto la frenata del chimico-farmaceutico. I colossi stanno disinvestendo, difficile pensare a una ripresa. Si tratta di un fenomeno strutturale». A Latina è comunque questo settore a fare da volano della crescita. L'export reatino risente delle difficoltà del comparto delle pompe dosatrici e della delocalizzazione delle aziende di semiconduttori. Nella Tuscia, invece, a soffrire è il polo della ceramica e l'agroalimentare.

NordOvest
Bandi regionali a sostegno del turismo ligure
Settanta milioni a sostegno del turismo della Liguria, per un impatto economico sul territorio stimato in 1,6 miliardi di euro. Eppure il turismo ligure di matrice alberghiera deve fare i conti con una stagnazione delle presenze, che dal 2005 sono stabili a 14 milioni.

  CONTINUA ...»

24 giugno 2009
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