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Rush per la moratoria delle rate alle imprese

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12 luglio 2009

Da domani prende il via una settimana impegnativa per governo, Parlamento e parti sociali: dal tavolo con sindacati, imprese e enti locali sul Dpef, al varo del documento in Consiglio dei ministri. Entra poi nel vivo l'esame alla Camera del dl manovra con le misure anticrisi, mentre altre due partite dovrebbero essere risolte: quella dell'innalzamento dell'età di pensionamento di vecchiaia per le donne nel pubblico impiego e il raggiungimento di un'intesa con banche e imprese per concedere alla aziende una moratoria sulle scadenze sul credito.
L'obiettivo è quello di mettere a punto nuove misure per fronteggiare la crisi economica e definire la strategia per i prossimi anni. Si parte martedì con il tavolo sul Dpef, il documento di programmazione economica che quest'anno potrebbe essere arrivato al capolinea. Infatti, dovrebbe essere l'ultima volta che il Consiglio dei ministri (in programma per mercoledì mattina) varerà il documento così come lo conosciamo oggi. Dopo l'approvazione della riforma della Finanziaria, il Dpef andrà in pensione e sarà sostituito dal Dfp (Decisione di finanza pubblica).

Martedì pomeriggio a sedersi al tavolo saranno sindacati, imprese, rappresentanti del mondo bancario, regioni e enti locali. Questa potrebbe essere anche l'occasione per avviare la discussione su altre due problematiche aperte: l'aumento dell'età di pensionamento delle donne e il congelamento dei pagamenti dovuti dalle imprese. Quest'ultimo tema dovrebbe essere affrontato anche in una sessione ad hoc fra governo, Abi e imprese in programma sempre per la settimana che si apre domani. Nell'incontro di martedì i sindacati torneranno alla carica sia sul fisco - al primo posto ancora la richiesta di sgravi per i lavoratori dipendenti e i pensionati - sia sull'occupazione e gli ammortizzatori sociali.
Per quanto riguarda l'innalzamento della soglia pensionabile di vecchiaia delle donne nel pubblico impiego, resa necessaria dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea, la soluzione potrebbe essere quella di un aumento graduale di un anno ogni 24 mesi a partire dal 2010 fino a raggiungere quota 65 anni. Lo strumento legislativo potrebbe essere quello del decreto legge anti-crisi, ma non è escluso che si possa optare per un provvedimento ad hoc da mettere a punto dopo lo svolgimento del confronto con le parti sociali.

Altra partita da giocare per concedere un po' di ossigeno alle imprese, strette dalla morsa del credito, è quella del congelamento dei pagamenti dovuti dalle aziende. Già questa settimana, secondo quanto hanno riferito sia la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, sia il ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, dovrebbe svolgersi il primo incontro fra esecutivo, banche e imprese. L'intesa potrebbe non riguardare tutte le aziende ma soltanto alcune tipologie e alcuni profili di rischio. Strettamente connesso al raggiungimento dell'accordo c'è un altro intervento, annunciato da Tremonti all'assemblea Abi, per compensare gli istituti di credito: sgravi fiscali sulla deducibilità delle svalutazioni dei crediti bancari in sofferenza. Se la strada per lo stop alle rate sarà spianata allora i benefici potrebbero confluire nel dl anti-crisi con un emendamento già questa settimana.

Tornando al Dpef, oltre agli obiettivi di politica economica per i prossimi tre anni, si conosceranno anche le previsioni del governo sull'economia. Stime, ovviamente, influenzate dalla grave crisi in corso. Il Pil nel 2009 dovrebbe crollare fino a toccare soglia -5,2% e il deficit salire al 5,3%. Si tratta di previsioni riviste al ribasso rispetto a soli due mesi fa quando nella Ruef (Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica) il governo stimava un calo del Pil del 4,2% e un disavanzo al 4,6%. Gli occhi sono però puntati sul 2010, quando dovrebbero arrivare i primi segnali di ripresa: la crescita, seppur di poco, dovrebbe tornare positiva e si dovrebbe arrestare l'ascesa del disavanzo.

12 luglio 2009
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