Inflazione azzerata a luglio. L'indice nazionale dei prezzi al consumo ha presentato una variazione nulla sia rispetto al mese di giugno 2009, quando era allo 0,5%, sia rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Lo comunica l'Istat sottolineando che, in base alla stima provvisoria, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra nel mese di luglio una variazione di -1,2% rispetto al mese precedente e una variazione di -0,1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Erano cinquant'anni che non si registrava un tasso d'inflazione così basso. Per trovare un'inflazione più bassa di quella registrata a luglio, pari a zero, bisogna tornare infatti al settembre del 1959 quando il tasso era stato del -1,1%.
Gli aumenti congiunturali più significativi - spiega l'Istat - si sono verificati per i capitoli Trasporti e Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4 per cento per entrambi), Altri beni e servizi (+0,2%); una variazione nulla si è registrata nel capitolo Abbigliamento e calzature. Variazioni negative si sono verificate nei capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,6%), prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,4%) e servizi sanitari e spese per la salute (-0,2%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli bevande alcoliche e tabacchi (più 2,8 per cento), altri beni e servizi (più 2,6 per cento) e istruzione (più 2,2 per cento). Una variazione tendenziale nulla si è registrata nel capitolo comunicazioni. Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli trasporti (meno 4,5 per cento) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (meno 2,3 per cento).
Secondo l'associazione Adiconsum «abituati per molti anni ad aumenti, l'inflazione zero rappresenta certamente un dato positivo per il potere d'acquisto, ma non per tutti. Infatti, occorre tener conto che per molte famiglie il reddito disponibile è inferiore al passato per la cassa integrazione, la perdita del posto o per la perdita di quell'integrativo al reddito proveniente dal lavoro nero. L'inflazione zero è tuttavia una conferma della recessione in atto».