Dai dati che affluiscono dagli osservatori sul credito emerge che «sul territorio il problema è ancora il credito»: per il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, l'Italia si trova oggi «in una situazione atipica perché nonostante i tassi bassi e la grande liquidità c'è poco credito». Le banche, ha detto Grilli intervenendo alla Conferenza dei Prefetti, trovano «meno rischioso fare finanza piuttosto che credito».
Secondo Grilli, gli osservatori segnalano anche che «la richiesta di credito non viene soddisfatta». Il problema non è solo il credito ma anche chi lo fa, dice Grilli, secondo cui il problema è «più pronunciato con le grandi banche piuttosto che con i piccoli istituti». Questo, ha aggiunto il direttore generale del Tesoro, è un fenomeno che non riguarda solo l'Italia, ma che risulta diffuso a livello internazionale e che pone anche una domanda sullo sviluppo delle banche e, se, in particolare,« la crescita delle banche a livello internazionale non debba anche essere bilanciata da un radicamento sul territorio».
Nessun problema con la Commissione europea, invece, sulle norme dello scudo fiscale varato dall'Italia. «Non mi risulta questo problema», ha assicurato Grilli. «Siamo - ha aggiunto - in contatto con Bruxelles. E siamo tranquilli». In particolare nel mirino della Ue potrebbe finire la deroga introdotta dallo scudo alla normativa antiriciclaggio che confliggerebbe con la normativa Ue sull'obbligo di segnalazione da parte degli istituti di credito delle operazioni sospette.