A poco più di un mese dall'avvio del vertice di Copenhagen Legambiente dà la pagella di ecosostenibilità alle performance delle città italiane. E dal confronto dei risultati sui vari parametri – dalla qualità dell'aria ai sistemi dei trasporti, dai consumi di acqua alla raccolta rifiuti, dalla fonti alternative al verde – emerge un quadro sostanzialmente statico, con piccoli passi in avanti in qualche settore e comunque limitati territorialmente, all'interno di un quadro generale che resta di emergenza.
E che delinea il solito divario Nord-Sud: sul podio della XVI edizione del rapporto Ecosistema urbano – realizzato da Legambiente con l'Istituto di ricerche Ambiente Italia – salgono infatti Verbania, seguita da Belluno (prima classificata della scorsa edizione) e Parma (già quinta nel 2008 e comunque sempre ben posizionata in passato), con una top ten dominata dalle realtà delle regioni settentrionali.
Invece, nella parte bassa della graduatoria, oltre al terzetto di coda costituito da due siciliane, Catania e Agrigento (103ª e 101ª) e dalla calabrese Crotone, si concentrano le rappresentanti del Sud, con l'eccezione delle città pugliese e lucane, nessuna delle quali compare negli ultimi venti gradini. «Segnale, questo, che è tempo di parlare di più Sud, anziché di un Sud come entità unica» osserva Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente.
Emissioni di CO2 sempre preoccupanti nonostante il calo dei superamenti dei valori limite, mobilità ancora dominata dai mezzi privati, sostanziale stasi di strumenti quali isole pedonali e zone a traffico limitato, timidezza nella diffusione delle fonti alternative: questi gli aspetti problematici messi in luce dal rapporto Ecosistema urbano e dai rappresentanti dei governi locali e delle istituzioni intervenuti ieri alla presentazione del rapporto a Roma. «Proprio dai centri urbani – continua Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – in vista del vertice di dicembre potrebbe partire una sfida in tre settori cruciali, ossia edilizia, mobilità e inversione dell'effetto "isola di calore". E inevitabilmente un accordo a Copenhagen per ridurre le emissioni di CO2 obbligherà le città a rivedere i propri modelli di sviluppo».
«Per centrare l'obiettivo della mobilità sostenibile – aggiunge Antonio Gennari, vicedirettore generale dell'Ance – è necessario che l'offerta sia appetibile ed efficiente: che vada oltre l'adozione del sistema delle strisce riservate o a pagamento, ma includa la realizzazione di parcheggi in punti strategici. Sul versante dell'edilizia è necessario proseguire sugli incentivi alla riqualificazione, favorendo una maggiore percezione riguardo al valore delle prestazioni energetiche del bene immobiliare».
