Puntare su infrastrutture come il Ponte sullo Stretto per realizzare il corridoio Augusta-Berlino, sulla fiscalità compensativa e su una migliore distribuzione dei redditi. Ma soprattutto «compiere atti concreti – afferma Pietro Busetta, economista e presidente della Fondazione Curella - per colmare il gap tra Sud e resto d'Italia. Un primo passo sarebbe quello dell'assegnazione a Palermo delle Olimpiadi del 2020: Torino ha avuto i suoi Giochi, Milano l'Expo 2015, perché il Mezzogiorno non deve avere nulla?».
Gli argomenti anticipati da Busetta saranno al centro dei dibattiti della seconda edizione delle "Giornate dell'Economia del Mezzogiorno", in programma a Palermo dal 2 al 7 novembre e organizzate da Fondazione Curella e Diste Consulting. La manifestazione sul tema "Globalizzare la felicità" vedrà coinvolti in tavole rotonde, workshop ed iniziative culturali esperti ed operatori dell'economia: da Pietro Ciucci, presidente della Società Stretto di Messina, con il quale si affronterà proprio la tematica del Ponte, a Innocenzo Cipolletta, presidente di Ferrovie dello Stato, al Guardasigilli, Angelino Alfano, e il presidente del Senato, Renato Schifani. L'ultimo giorno verrà presentato il XXIII Osservatorio congiunturale dell'economia curato dalla Fondazione Curella.
«Tutti hanno capito – afferma Busetta - che senza il Mezzogiorno non si va avanti. Ma nessuno compie atti concreti in tal senso e quando se ne propone uno, come la candidatura di Palermo per ospitare le Olimpiadi, si viene criticati». Secondo l'economista per ridurre il gap Nord-Sud si deve puntare anche sulla fiscalità compensativa, «perché è fondamentale dare vantaggi a imprenditori che decidono di inserirsi in queste zone», e sulle infrastrutture, il Ponte in particolare: «Solo così si può completare quel famoso corridoio Augusta-Berlino che consentirebbe alle merci che arrivano dalla Cindia in nave, di sbarcare ad Augusta e continuare il loro percorso per l'Europa su strada».
La felicità sarà il filo conduttore delle discussioni, «ma non come mero indicatore statistico – spiega Maurizio Carta, docente all'Università di Palermo e assessore al Centro storico del capoluogo – ma come elemento di un progetto economico che deve promuovere lo sviluppo, ma allo stesso tempo il benessere del cittadino, inteso anche come interesse collettivo». Sessioni di studio saranno curati dall'Ance Sicilia e dall'ateneo palermitano che riunirà la conferenza dei rettori delle università italiane.