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Federmeccanica: «Fine del precipizio, non della crisi»

di Giorgio Pogliotti

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18 novembre 2009



Dopo la pesante caduta della prima parte dell'anno, l'industria metalmeccanica è in una fase di sostanziale stagnazione che si protrarrà per gli ultimi mesi del 2009. Questa debolezza è destinata a proseguire anche nel 2010, a causa della scarsa ripresa del commercio internazionale che penalizza il settore che indirizza oltre il 50% della produzione all'export, e del portafoglio ordini che per il 60% delle imprese è in calo.

È la fotografia scattata dall'indagine congiunturale presentata da Federmeccanica a sottolineare che la produzione viaggia sui livelli minimi degli anni 80 per le imprese che nel 30% dei casi prevedono di ridimensionare l'organico nei prossimi sei mesi. Più nel dettaglio, nei primi nove mesi dell'anno la produzione metalmeccanica ha registrato un calo del 30,7%, con punte del 42,4% nel comparto degli autoveicoli, del 36,4% nel metallurgico e del 31,8% nelle macchine e materiale meccanico.

Quanto al terzo trimestre 2009, si è registrato un aumento congiunturale del 3,4% e un calo del 26,7% tendenziale. Il dato congiunturale positivo del terzo trimestre, tuttavia, per Federmeccanica è poco significativo poichè risente della crescita registrata ad agosto (+13,1%), mese per sua natura anomalo, peraltro seguito da una caduta della produzione a settembre del 10,5%. «C'è un rallentamento nella caduta – sostiene il direttore generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli – tuttavia stando agli indicatori non sappiamo ancora se la caduta si è arrestata. se prosegue questo trend aspettative di inversione tendenza. L'inversione del ciclo sarà molto lenta, l'industria metalmeccanica soffre più delle altre».

Le ore di cassa integrazione per il settore metalmeccanico nei primi 10 mesi dell'anno é salito del 601,2 per cento Complessivamente le ore di cassaintegrazione hanno toccato quota 375 milioni, corrispondenti a circa 250 mila metalmeccanici occupati a tempo pieno su un totale di 2 milioni di lavoratori impiegati nel settore. In particolare le ore di Cig ordinaria da gennaio a ottobre hanno avuto un incremento del 1350% – penalizzando soprattutto gli operai – mentre quelle di Cig straordinaria sono cresciute del 170 per cento. «Se dovesse ripartire il nostro settore - spiega il responsabile del servizio economico di Federmeccanica, Angelo Megaro - questa partenza, nel corso del 2010, sarà abbastanza lenta. La debolezza produttiva continuerà fino a fine anno e non riusciamo a vedere un punto di svolta per il nostro settore».

18 novembre 2009
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