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Assoconfidi: nel 2009 garantiti 20 miliardi di finanziamenti alle Pmi

di Claudio Tucci

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15 marzo 2010
Assoconfidi: nel 2009 garantiti 20 miliardi di finanziamenti alle Pmi


Nel 2009, i Confidi hanno garantito 20,2 miliardi di euro di finanziamenti alle piccole e medie imprese (+30% rispetto al 2008). In crescita, a doppia cifra, anche l'operatività, rispetto al 2008, +28% e il numero di garanzie in essere: 575.389, +32%, rispetto alle 433.103 dell'anno precedente (per un volume totale di affidamenti in piedi superiore ai 45 miliardi di euro). Sono questi i dati principali dell'attività 2009 dei 312 confidi appartenenti al sistema Assoconfidi, l'associazione che riunisce 1.148.230 imprese (praticamente una su 4) operanti nei settori agricoltura, artigianato, commercio e industria, presentati, a Roma, dal presidente di Federconfidi, Francesco Bellotti.

«Abbiamo ammortizzato la crisi per tantissime imprese», ha commentato, con un certo entusiasmo, Bellotti che ha chiesto poi al Governo «un rafforzamento patrimoniale dei Confidi», soprattutto per venire incontro ai «rilevanti investimenti economici e organizzativi», sopportati per transitare nell'elenco degli intermediari finanziari (a oggi, hanno presentato domanda d'iscrizione 40 confidi, di cui una decina al Sud). «Chiediamo - ha spiegato - di poter utilizzare strumenti come i Tremonti-bond e consentire anche a soggetti terzi di poter accedere e partecipare al nostro capitale sociale, oggi costituito in prevalenza dai contributi degli associati». Penso, ha aggiunto, a istituzioni come le Camere di commercio, alle finanziarie e fondazioni bancarie, agli stessi istituti di credito.

Bellotti è ritornato poi sulla possibilità di estendere la garanzia in ultima istanza dello Stato anche alle operazioni pregresse, già stoppata dall'Economia in sede di Finanziaria. «Ottenere la ponderazione zero anche per le operazioni già in piedi - ha rilanciato Bellotti - consentirebbe ai Confidi di avere un'immediata disponibilità di risorse, con un rischio default per il Fondo di garanzia praticamente inesistente».

Il presidente di Federconfidi ha evidenziato infine gli sforzi per rendere i Confidi «interlocutori credibili» e superare quelle che definisce «rappresentanze condominiali». Negli ultimi 10 anni, ha ricordato, abbiamo ridotto il numero di Confidi del 55%, passando dai 690, del 2000, agli attuali 312. Un ulteriore sforzo, ha proseguito, sarà quello di rendere omogenea la distribuzione territoriale dei Confidi, specie quelli trasformati in intermediari (con attività superiore ai 75 milioni, ndr), che al momento è un po' più sbilanciata al Centro-Nord (3/4 del totale), nonostante il Sud continui a rappresentare, ha concluso, «un settore economico e produttivo dalle indiscusse potenzialità e redditività».

15 marzo 2010
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