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Il turista cinese trova il bancomat

di Rita Fatiguso

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19 marzo 2010
Il turista cinese trova il bancomat

«Che bello, che male c'è? Così, quando i turisti cinesi arrivano, possono spendere di più». Pragmatica, la reazione a caldo di Luigi Sun, noto imprenditore della Chinatown milanese, alla notizia che il 24 marzo in Rinascente c'è il taglio del nastro del bancomat targato China union pay (Cup), primo (e unico) gestore di carte di credito cinese. Sun pensa di interessarsi alla cosa, «magari chiedendo informazioni allo sportello della Bank of China, non è sicuro che una carta Cup possa essere emessa qui».

Certo siamo di fronte a uno sbarco covato da tempo che permetterà ai connazionali di Luigi Sun, in visita in Italia, di fare acquisti a go-go direttamente con la loro carta. Mossa accelerata dall'accordo, a fine 2009, tra Setefi, la società che gestisce i pagamenti elettronici di Intesa SanPaolo e China UnionPay, nata nel 2002 con l'imprimatur di State council e Bank of China, attiva in una novantina di paesi, di cui venti europei. Ora anche in Italia. Un migliaio di punti di prelievo sono già pronti all'utilizzo di carte cinesi, mentre China union pay si augura che entro l'anno il numero lieviti "a decine di migliaia", in modo da incentivare nuovi arrivi.

Il rapporto Global refund 2009 che monitora i turisti in base alla restituzione dell'Iva, già dava i cinesi in netta crescita, in contrapposizione ai declinanti giapponesi e russi, proprio in riferimento a un santuario dello shopping qual è Milano. Di più, «La Cina nel 2010», rapporto del Centro studi per l'impresa della Fondazione Italia Cina, conferma che le partenze di cinesi all'estero nel primo semestre 2009 hanno fatto registrare un leggero incremento, circa 22,547 milioni di persone (+1,05% sul 2008).

«Nell'ottobre 2009 – si legge nel Rapporto – il numero di turisti all'estero ha raggiunto quota 39,4 milioni, con un incremento annuo del 2,8%». Merito dei sussidi governativi, della semplificazione delle procedure di visto e di altre misure adottate nei Paesi destinatari. Tra queste, c'è lo zampino dell'espansione della rete di China Union pay.

Il futuro è glorioso. Una circolare del Consiglio di Stato, pubblicata nel dicembre 2009, prevede che il flusso di turisti cinesi verso l'estero toccherà 83 milioni di persone entro il 2015, con un tasso di crescita annuo del 9%. In base alle stime dell'Organizzazione Mondiale del Turismo, nel 2020 la Cina conterà 100 milioni di viaggiatori verso l'estero e diventerà il quarto Paese del mondo per numero di turisti in entrata, salendo di posizione rispetto all'attuale quinto posto, dopo Germania, Usa, Regno Unito e Francia. Hong Kong e Macao, Regioni amministrative speciali della Cina, sono le destinazioni preferite, con il 72% di turisti cinesi nel 2008. Le mete europee hanno assorbito un flusso turistico del 5%. L'Italia è una delle destinazioni europee preferite. Nel 2008, quasi 200mila turisti cinesi in viaggio in Europa hanno fatto la loro prima tappa in Italia.

Nei primi cinque mesi del 2009, in pieno rallentamento del turismo mondiale, i soggiorni turistici di cittadini cinesi in Italia hanno registrato un incremento del 20%.

19 marzo 2010
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