Il dado è tratto. Dopo mesi d'indiscrezioni, lo scorporo del gruppo Fiat è annunciato e andrà in porto entro fine anno. In forma forse diversa da ciò che il mercato attendeva (saranno camion e trattori a lasciare Fiat spa) il Lingotto è andato incontro a quanto il mercato da tempo chiedeva. I dettagli da definire sono ancora molti, a cominciare dalla ripartizione dei debiti tra le due nuove Fiat; ma la Borsa ieri ha brindato, confortata anche da un'altra buona notizia: alle due nuove aziende non serviranno mezzi freschi. La scelta dei tempi dello spin-off è coraggiosa, alla vigilia di un previsto forte calo del mercato dell'auto. Una scelta in linea con i desiderata della famiglia (liberare valore per i soci e preparare una riduzione del peso dell'auto) e perfettamente coerente con lo stile di Sergio Marchionne, così come lo sono l'ambizioso piano di crescita e la scommessa forte sull'Italia - raddoppiare la produzione di automobili in cinque anni. Per questo il manager conserverà la guida dell'Auto, lasciando la direzione operativa della neonata Fiat Industrial agli attuali top manager.