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Lo zucchero arresta il ribasso

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Sabato 01 Maggio 2010


In poco più di tre mesi le quotazioni dello zucchero raffinato hanno perso il 40%, allontanandosi rapidamente dal record storico di 759 dollari per tonnellata registrato il 21 gennaio a Londra. Ora però il ribasso dei prezzi ha risuscitato l'interesse degli acquirenti, investitori compresi.
Qualche intervento cautelativo, in vista del lungo week end londinese, ha sommato il suo effetto a quello dovuto al contemporaneo ripiegamento del dollaro rispetto alle altre valute: la prima scadenza contrattuale al Liffe ha chiuso a 470,10 dollari, in recupero, ma sempre del 33,8% inferiore al livello di inizio anno.
La situazione è ancora influenzata dalle deludenti cifre relative alla produzione dell'annata conclusa nel settembre scorso e dominata dal Niño, il fenomeno meteorologico che nasce da un anomalo riscaldamento nell'oceano Pacifico. In India, primo consumatore mondiale e secondo produttore, la scarsità di piogge aveva ridotto la produzione nella campagna 2008-09 del 44%, a 14,7 milioni di tonnellate. In Brasile, il numero uno dei produttori, è stato invece l'eccesso di piogge a ridimensionare i raccolti di canna.
Ovvio l'effetto sui prezzi: al record del coloniale raffinato, già citato, si era aggiunto quello dello zucchero grezzo, che all'Ice di New York si era portato a fine gennaio a 29,90 cents per libbra, valore mai visto dall'inizio del 1981.
Le ricadute sul bilancio domanda-offerta sono ancora avvertibili: «C'è un supporto a 450-460 dollari per tonnellata – commentava ieri David Sadler, analista di Sucden – dovuto al deficit di raffinato che durerà ancora per qualche mese». In effetti le proiezioni dell'International Sugar Organization parlano di una carenza di 8 milioni di tonnellate per l'annata 2009-10.
Però dopo l'estate le prospettive sembrano destinate a cambiare radicalmente. In Brasile la campagna 2010-11 potrebbe vedere un record produttivo di 38,7 milioni di tonnellate, con un aumento del 17% sulla stagione precedente. Lo afferma il Conab, emanazione del ministero dell'Agricoltura, sottolineando che il raccolto di canna promette di salire del 10%, l'incremento annuale più forte nella storia del paese, tale da consentire anche un rialzo del 10% nella produzione di etanolo, a 28,5 miliardi di litri.
In India l'ampliamento delle superfici e la resa più soddisfacente riporteranno il settore in eccedenza nel 2010-11. Se si considera che l'annata in corso promette 18 milioni di tonnellate di zucchero, già meglio di quanto si temesse pochi mesi orsono, si può capire il rapido voltafaccia di Nuova Delhi: l'anno scorso era stata liberalizzata l'importazione per evitare fenomeni di carenza e per limitare i rincari. Ora si riparla di tassare gli acquisti all'estero, sui quali fino al 2008 gravava un dazio del 60 per cento.
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Sabato 01 Maggio 2010
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