di Armando Massarenti
Il libro I vaccini dell'era globale (Zanichelli) vince il Premio Galileo per la Divulgazione Scientifica 2010. Il testo è stato selezionato da una giuria scientifica presieduta dallo storico della scienza Paolo Rossi e votato da oltre duemila alunni di un centinaio di scuole superiori in tutta Italia. A ricevere il premio c'era Lisa Vozza, coautrice del libro con Rino Rappuoli, uno dei maggiori vaccinologi viventi.
Perché questo libro è piaciuto ai ragazzi più degli altri libri della cinquina, tutti splendidi?
Perché è un libretto agile, che racconta una storia, quella dei vaccini, vicina all'esperienza di tutti noi e fornisce informazioni scientifiche di grande utilità, provenienti da una voce molto autorevole, Rino Rappuoli, primo europeo a meritare il massimo riconoscimento mondiale nella vaccinologia.
Ma allora perché è andata così male questo inverno con l'influenza di tipo A?
Io credo che non sia andata affatto male. Anzi, ci è andata di lusso, perché il virus, pur molto infettivo, ha causato pochi morti. Certo, l'atteggiamento delle persone nei confronti del vaccino è stato ostile, ma credo che sarebbe cambiato se l'influenza si fosse rivelata più minacciosa. E comunque il virus A H1N1 e la sua discendenza ci faranno compagnia ancora per qualche anno.
Però a essere ostili in Italia sono stati gli stessi medici. Come mai?
I medici sono persone come noi, vittime degli stessi pregiudizi nei confronti dei vaccini che circolano nella società. Un tempo i vaccini erano preparati grezzi che in qualche caso potevano dare problemi di sicurezza. I vaccini di oggi sono composti molto diversi, progettati nei minimi particolari, e molto più efficaci e sicuri rispetto al passato. È ora che i medici, i giornalisti, le persone comuni aggiornino il proprio hard-disk mentale: ci sono tante paure infondate da abbandonare.
Come sfatare il mito che i vaccini non sono sicuri?
Migliaia di ragazzi hanno letto il mio libro. Spero che fra una decina d'anni, quando si troveranno loro a vaccinare i figli, possano essere meno confusi dei loro coetanei che non hanno ricevuto le stesse informazioni.
I ragazzi sono migliori dei medici e dei media che hanno fatto confusione sul tema?
Sono soltanto meglio informati e non ancorati a preconcetti e a luoghi comuni privi di fondamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA