Cinquecentomila nuovi salariati in due mesi: in America è in corso la staffetta fra crescita "indotta" e crescita sostenibile. Oltre all'aumento dell'occupazione di ieri, qualche giorno fa c'è anche stato un buon aumento dei consumi. Ora auguriamoci che la forza del traino americano attraversi l'Atlantico come in passato e raggiunga l'Europa. Ci farebbe molto comodo. I tempi di questa staffetta americana a vantaggio della sostenibilità sono quasi perfetti: entro settembre si esaurirà il pacchetto di stimoli anticrisi, che inietta ancora oggi 100 miliardi di dollari al trimestre nei circuiti di crescita del paese. È vero, il tasso di disoccupazione, che misura lo stock di diosccupati è salito ieri al 9,9 per cento. Ma economicamente è normale: con la ripresa i disoccupati rientrano nelle liste di collocamento e gonfiano la componente statistica dei disoccupati. Il passaggio è inevitabile, non si chiuderà entro le elezioni di novembre, ma entro quelle del 2012. All'orizzonte c'è però una nuvola: la Fed non potrà lasciare i tassi a questo livello troppo a lungo con un'economia che forma nuovi salariati dipendenti al ritmo di 250mila al mese. Anche per questo la Borsa è nervosa: troppo spesso, di questi tempi, le buone notizie hanno un risvolto negativo.