Un destino davvero sfortunato perseguita le dichiarazioni unificate dei rifiuti per il 2009 (Mud), e soprattutto le 600mila imprese che, otto giorni dopo l'annuncio della proroga di due mesi del termine, restano ancora appese all'incertezza. Le aziende non hanno presentato il modello entro il 30 aprile scorso, come invitavano a fare gli annunci del governo sulla proroga salva-pasticci, ma il decreto legge non è ancora entrato in vigore. A bloccarne la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, si scopre oggi, è un rilievo della ragioneria di stato sulla copertura finanziaria. Copertura che non riguarda la proroga Mud – che ovviamente è a oneri zero – ma l'articolo, altrettanto importante per le imprese, sui rimborsi delle quote di emissione di CO2, che le imprese dovranno acquistare sul mercato (250 milioni di euro la spesa prevista) e che il governo si è impegnato a rimborsare entro il 2013. Tre settimane fa era stata l'Economia a stoppare nel consiglio dei ministri il decreto dell'Ambiente dedicato al Mud. Questione vitale per migliaia di imprese, ma forse secondaria nella partita tecnico-politica in atto.