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Parte l'ebook firmato Telecom

di Daniele Lepido

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13 Maggio 2010
Parte l'ebook firmato Telecom. L'ad Franco Bernabè (Infophoto)

Una chiamata alle armi rivolta al mondo dell'editoria, per cavalcare (e non subire) il processo di digitalizzazione della carta fornendo un canale di distribuzione efficiente per i libri elettronici. Ma anche il tentativo di andare a recuperare valore su una filiera sfuggente come quella legata alla "vecchia" stampa, almeno nella dimensione riscritta della virtualità.

Telecom Italia presenterà oggi al salone del libro di Torino (Padiglione 2, stand K22-L25) una piattaforma per la distribuzione degli ebook che il Sole 24 Ore è in grado di anticipare, per un processo che ha visto oggi i gruppi telefonici relegati al ruolo di "meri trasportatori di dati", come lamentano da anni le telco.

Una piattaforma per l'editoria sul modello musica/libri di iTunes/iBook, che ha previsto un investimento da parte dell'azienda di circa 8 milioni di euro e che si baserà sulla più classica redistribuzione dei ricavi: il 70% delle revenue andrà agli editori, mentre il rimanente 30% resterà in casa Telecom. «Con un'importante differenza – spiega Cesare Sironi, senior vicepresident di Telecom Italia per il settore strategia e innovazione – e cioè che il prezzo dei libri lo faranno gli editori, non il canale. Saranno loro, quindi, a pensare strategie di marketing e a dare al mercato la dimensione dei costi di questi nuovi prodotti».

I libri virtuali saranno quindi acquistabili in due formati: il classico Pdf ed ePub (electronic publication), uno standard aperto specifico per la pubblicazione di libri digitali basato sul linguaggio Xml. E saranno protetti dal Drm, il lucchetto digitale che impedisce duplicazioni illegali.

Ma l'ebook store di Telecom avrebbe poco senso senza il lancio contestuale, che avverrà a dicembre, di lettori che facciano tesoro di due esperienze diverse: da un lato il Kindle di Amazon, ottimo per la lettura ma poco potente, e dall'altro l'iPad, strumento che sta reinventando il concetto di pc ma ancora troppo simile, almeno nella fruizione di testi, agli schermi tradizionali.

Il gruppo guidato da Franco Bernabè presenterà oggi tre ereader ancora nella prima fase di testing ma già funzionanti: i primi due, targati Samsung e Promelit, con display in bianco e nero da 6 pollici e tecnologia E-ink, più simili al lettore di Jeff Bezos, mentre il terzo, a firma Olivetti, con uno schermo retroilluminato da 7 pollici che vorrebbe, ma è tutto da vedere, superare l'iPad dal punto di vista della leggibilità e il Kindle sul profilo della potenza. Con prezzi che si collocano nella fascia 160-350 euro (i modelli E-ink) e 250-500 euro i tablet veri e propri come quello di Olivetti.

L'altro fronte interessante riguarda le tariffe. «Per gli ereader pensiamo di non far pagare il traffico necessario per scaricare i libri elettronici – racconta Sironi – mentre per i tablet sul modello di Olivetti ci saranno delle tariffe di navigazione particolarmente convenienti, legate a piani già esistenti».

Per utilizzare il portale dei libri digitali i clienti dovranno poi iscriversi e accedere alla propria area personale dalla quale si potranno gestire gli acquisti attraverso «un motore di ricerca che gestiamo noi», tiene a precisare Sironi. Inoltre per lo shopping degli ebook si potranno scegliere, oltre alla carta di credito, anche altre modalità di pagamento: per i clienti Adsl di Telecom e Tim è previsto l'addebito diretto in bolletta, mentre per le ricaricabili verrà scalato il credito. Un progetto che avrà successo se gli editori di libri e, in un secondo momento, anche i publisher di giornali, abbracceranno la filosofia di una piattaforma gestita da un operatore telefonico, che si occuperà anche della tariffazione. E ovviamente se i nuovi ereader e i tablet si dimostreranno all'altezza dei concorrenti "americani".


I primi modelli

Il "piccolo" di Promelit
Il lettore di libri digitali prodotto dalla coreana Promelit presenterà uno schermo con tecnologia E-ink da 6 pollici e un peso di circa 290 grammi. Il modello di riferimento è quello del Kindle, per un device che potrebbe costare, ma è una prima stima non ufficiale e non confermata dalla casa, circa 200 euro. È dotato di collegamento Wifi e 3G e di una tastiera estesa, simile a quella dei Blackberry della Rim.

L'anti-iPad di Olivetti
È firmato Olivetti il modello di punta dei tablet di Telecom Italia. A differenza degli altri due (Samsung e Promelit) questo mini computer è dotato di schermo a colori e vorrebbe, nelle intenzioni dei costruttori, replicare la versatilità dell'iPad e la buona esperienza di lettura del Kindle. Monta uno schermo touch da 7 pollici per un peso di 460 grammi (l'iPad ha uno schermo da 9,7 pollici e pesa 700 grammi).

Effetto Samsung
Dalle televisioni ai cellulari. La multinazionale coreana è il terzo fornitore di Telecom Italia, insieme con Promelit e la controllata Olivetti. Nei prossimi mesi, fa sapere la casa, le partnership potranno comunque essere estese. Questo modello ha un display da 6 pollici in bianco e nero, per un peso di 310 grammi. Anche qui il modello da seguire è quello di Amazon, anche se rispetto al Kindle il design è più compatto.

http://danielelepido.blog.ilsole24ore.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

13 Maggio 2010
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