Tra oggi e domani sarà svelata la Google Tv: un televisore di marca Sony in grado di accedere a internet, dotato di chip di Intel e del sistema operativo Android, di Google. L'annuncio è previsto appunto durante il Google Developer Forum a San Francisco (19-20 maggio), durante il quale dovrebbe arrivare anche la nuova versione di Android (la 2.2). Questo sistema ora è anche su cellulari e computer netbook: Google sta quindi creando un ecosistema di prodotti che permettono di accedere via internet ai suoi servizi web e all'application store di Android, dove si trovano applicazioni di terze parti. Lo scopo è espandere il proprio impero pubblicitario web dal pc ad altri prodotti e quindi a un pubblico allargato. E non è la prima volta che Google tenta l'assalto alla tivù, finora con timidi risultati: dal 2008 negli Usa ha il programma Tv Ads, per offrire pubblicità di sponsor sui canali tivù; di recente ha messo il proprio motore di ricerca sui decoder di Dish, operatore satellitare americano.

Il tutto è parte di un fenomeno che coinvolge tutti i protagonisti dell'information technology: il matrimonio tra internet e i televisori. «È partito da poco, ma sta per raggiungere il grande pubblico: presto tutte le tv integreranno l'accesso a internet. Sono molteplici, inoltre, i modi per aggiungere internet ai normali tv Lcd o al plasma», dice Laurence Meyer, analista di Forrester Research. Va detto che nessun prodotto consente di avere la stessa internet che è accessibile dai pc; c'è sempre una selezione di contenuti o applicazioni, ottimizzati per lo schermo televisivo.

Le tivù Samsung e Sony possono accedere alla piattaforma widget di Yahoo!, dove si trovano Facebook, YouTube, Twitter, eBay, le previsioni meteo, tra le altre cose. Negli Usa, sono disponibili anche i programmi mandati in onda da alcune emittenti durante la settimana. In futuro ci saranno anche quelli italiani. Idem per le tivù Panasonic e Philips, che adottano altre piattaforme, ma più o meno gli stessi contenuti. Quelle di Philips fanno eccezione avendo anche un browser per accedere a qualsiasi sito web, ma se non è tra quelli ottimizzati per le tivù probabilmente si vedrà male.

Si possono portare alcuni contenuti internet sulle tivù anche tramite speciali set top box e decoder (quelli blu-ray di Panasonic e quelli di Sky nel Regno Unito, per esempio), oppure con le console Xbox 360 di Microsoft. In questo quadro si distingue la trovata di Telecom Italia, con il suo decoder-scatolotto CuboVision, che uscirà nei negozi a giugno nella nuova versione: segue la stessa filosofia aperta di Google, perché darà accesso a un negozio di applicazioni e contenuti di terze parti (sviluppatori o fornitori che si sono accordati con Telecom). Anche il sistema operativo di Cubovision è aperto, alla stregua di Android, essendo basato su Linux: è Meego, nato da un accordo tra Nokia e Intel. Come si vede, c'è il gotha dell'IT al gran completo al matrimonio tra tv e internet.
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