Operazione completata.
La milanese Aisoftware spa e la pugliese (di Molfetta) Abaco information services hanno siglato l’atto di fusione e da oggi sono un’unica entità. Si tratta del passo decisivo che consentirà alla Abaco di sbarcare in Piazza Affari dove la Ais è quotata.
Come previsto dal progetto, contestualmente alla registrazione dell’atto di fusione tra Ais e Abaco, saranno emesse 18.430.000 azioni del valore nominale di 0,52 euro cadauna per un controvalore di 9.583.600 euro destinate ad Abaco Software Consulting. Tale emissione, informa una nota, determinerà una nuova composizione dell’azionariato di Ais, che vedrà Abaco al 54,32%, Francesco Gardin (fondatore di Ais) all’8%, mentre il flottante sarà pari al 37,68%.
Contemporaneamente si è completata anche la fusione interna di Aisoftware Medical Solutions ed Eta Beta in Aisoftware, già approvata dalle rispettive assemblee (il 3 agosto e 29 luglio scorsi).
Il mercato ha dato una risposta positiva alla notizia. Il titolo Aisoftware, alla fine delle contrattazioni di oggi, ha chiuso a 1,172 euro segnando un +1,83% rispetto al valore di inizio giornata.
Il Gruppo che nasce dall’aggregazione di queste due società è formato da circa 650 addetti, con un valore della produzione previsto per il 2005 di circa 50 milioni e un Mol positivo di circa 6 milioni. Riguardo l’utile, fonti interne, fanno sapere che è difficile fare previsioni a causa della conversione dei bilanci dai vecchi principi agli Ias. Tuttavia, pare che il pareggio o un lieve risultato positivo possano considerarsi un obiettivo ambizioso e allo stesso tempo raggiungibile.
Gli accordi prevedevano che Abaco al momento del perfezionamento della fusione producesse anche evidenza della disponibilità di adeguati mezzi finanziari (6 milioni) per sostenere il piano industriale congiunto. Abaco, secondo quanto risulta a Il Sole 20 Ore.com, ha ottenuto le risorse necessarie grazie all’appoggio di alcuni istituti di credito (Unicredit, Monte dei Paschi e San Paolo).
«Abbiamo obiettivi ambiziosi ma realizzabili, come ci ha già dimostrato la nostra storia - dichiara Domenico Favuzzi, amministratore delegato del nuovo gruppo - e per questo motivo stiamo approntando un piano industriale adeguato, che preveda tutte le risorse necessarie a renderci sempre più innovativi e competitivi. Un progetto, le cui linee guida presenteremo alla business community e agli osservatori nel giro di poche settimane».
Il baricentro di Ais, dunque, si sposta a Sud. È l’epilogo di una storia imprenditoriale difficile (tra il 2003 e il 2005 Ais ha fatto ricorso a tre aumenti di capitale), così riassunta nell’ultimo bilancio: 21,077 milioni di ricavi (-16% sul 2003), un Ebitda di 64mila euro (+102%) e una posizione finanziaria netta negativa di 6,773 milioni (migliorata del 36% rispetto all’anno precedente). Poco brillante, appare anche la storia del titolo Aisoftw@re in Borsa. Rispetto al prezzo (rettificato) di collocamento che fu, nell’agosto 2000, di 12,3 euro, oggi il titolo Aisoftw@re vale 1,14 euro.
La Ais ha patito la crisi del settore It successiva al 2001, ma già dall’anno scorso ha avviato un piano di risanamento che ha cominciato a dare i suoi frutti. Il ciclo negativo sembra esaurito e la fusione con Abaco (che ha registrato una crescita ininterrotta del suo giro d’affari dal 2001 e ha chiuso il 2004 a 17,5 milioni con un utile di 1,2 milioni) dovrebbe dare un impulso positivo alla crescita.