La banca d'affari statunitense Lehman Brothers ha concluso il primo trimestre dell'esercizio 2005/2006 con un utile netto pari a 1,08 miliardi di dollari (3,66 dollari per azione), in aumento del 24% rispetto agli 875 milioni (2,91 dollari) di un anno prima.

Al netto di utili eccezionali per 47 milioni dovuti a una modifica del metodo contabile, l'utile netto per azione è pari a 3,50 dollari contro i 3,17 dollari previsti dalla media degli analisti. È il riusltao trimestrale migliore dei suoi 156 anni di storia. Le vendite sono migliorate in tutti i settori di attività e sono andate particolarmente bene nel reddito fisso e nelle fusioni e acquisizioni, cresciute a livelli record. Il fatturato netto globale è aumentato del 17% a 4,46 miliardi contro i 4,17 miliardi previsti dagli analisti. È il secondo anno consecutivo che Lehman Brothers colleziona profitti record. In particolare le attività di advisor nel primo trimestre hanno interessato operazioni di fusioni e acquisizioni per 263 miliardi di dollari, contro i 367 miliardi totalizzati nell'intero 2005. La società ha precisato che nel calcolo dei profitti sono inclusi benefici dopo le tasse per 47 milioni di dollari, o 16 centesimi per azione, per effetto di modifiche contabili.