Il gruppo olandese Philips, massimo produttore europeo di elettronica di consumo, ha chiuso il primo trimestre dell'anno con ricavi a 7,37 miliardi di euro da 6,49 miliardi (+13,56%) e un utile netto di 160 milioni di euro, in crescita del 36% rispetto ai 117 milioni dello stesso periodo del 2005; la crescita è dovuta in particolare a un'acquisizione nella divisione illuminazione (950 milioni di dollari per la quota di Agilent Technologie in Lumileds, primo produttore mondiale di diodi ad alta emissione), ma anche alla domanda di semiconduttori e tv a schermo piatto, in vista del Mondiale di calcio in Germania a giugno; l'utile per azione nel trimestre è pari a 0,13 euro (+33%); l'utile operativo consolidato è aumentato del 61% a 335 milioni.

Il risultato appare, però, inferiore alle previsioni degli analisti, che avevano stimato un utile netto compreso fra 186 e 310 milioni e questo ha influito sui corsi alla Borsa di Amsterdam, dove il titolo ha ceduto il 2,09% a 26,28 euro.

Tuttavia il presidente e amministratore delegato del gruppo, Gerard Kleisterlee, si è detto «felice di constatare che manteniamo il nostro slancio, con una solida crescita e buone performance in tutte le divisioni».

Kleisterlee, da cinque anni al timone, ha modificato il focus delle attività del gigante di Amsterdam, primo produttore di rasoio elettrici nel mondo e terzo europeo di chip, portandolo verso aree meno sensibili ai nervosismi dei mercati. Così mentre non viene messa da parte l'attenzione all'elettronica di consumo e Philips è in prima linea nel business della videotelefonia basata sul sistema Dvb-h (Digital video broadcasting-home), i vertici del colosso di Amsterdam da qualche anno scommettono sui sistemi medicali (Philips è numero due mondiale apparecchiature diagnostiche per immagine, seconda maggior divisione della compagnie per ricavi, pari a 1,47 miliardi di euro e profitti operativi a 99 milioni) e l'illuminazione (in particolare lampadine), in quanto aree meno sensibili all'andamento dei mercati. Un ulteriore obiettivo è la separazione della divisione semiconduttori (+20% le vendite del primo trimestre a 1,22 miliardi di euro, con profitti operativi cresciuti di sei volte, a 89 milioni) entro il terzo trimestre. I processori della Philips sono utilizzati nei telefoni portatili della coreana Samsung, nelle Mercedes prodotte dalla DaimlerChrysler e negli iPod della Apple.