La vicenda Endesa si complica: la Commissione Europea ha solennemente bocciato, definendole «illegali», le condizioni poste dall'Authority iberica all'Opa lanciata sul campione iberico dell'energia dal colosso tedesco E.
On, che peraltro conferma di volere andare avanti nella scalata. Intanto, dopo il blitz di Acciona sull'azionariato di Endesa, cade dalle nuvole il ministro spagnolo dell'Economia, Pedro Solbes. In realtà la linea Maginot spagnola dell'energia, in funzione anti-tedesca, esiste ed ha nomi e cognomi. A conferma che le acquisizioni cross-border in Europa restano un nodo da sciogliere nel cammino verso un mercato più aperto.
Il colpo grosso di Acciona. Acciona, uno dei maggiori
player iberici nel settore dei lavori pubblici con attività nei trasporti e nell'energia, dopo aver annunciato nella serata di lunedì di aver acquistato il 10% di Endesa a un prezzo di 32 euro per azione (abbondantemente oltre i 25,7 offerti da E.On per l'
utility numero uno in Spagna e con un premio del 9% rispetto alla chiusura in Borsa di ieri, lunedì 25 settembre), ha comunicato questa mattina alle autorità di borsa spagnole di «non escludere di incrementare la partecipazione ad una percentuale che non obblighi al lancio di un'Opa», ovvero il 24,9 per cento. Intanto, il gruppo ha comunicato agli analisti di poter contare su un ulteriore 3,6% di Endesa, anche se deve attendere il via libera dell'Autorità dell'Energia spagnola per salire oltre la soglia del 10 per cento.
Acciona, comunque, è già il primo azionista di Endesa, un passo avanti alla Caja Madrid che controlla il 9,9% del capitale. Il rastrellamento da parte del gruppo che fa capo alla famiglia di costruttori Entrecanales della quota in Endesa, oggetto di un'Opa attualmente "congelata" da parte dell'altra società spagnola in corsa, Gas Natural, e dell'offerta da parte di E.On, ha comportato un esborso di circa 3,38 miliardi di euro sui 4 che Acciona ha dichiarato di avere pronta cassa per acquisizioni. Il gruppo ha fatto sapere che il blitz va considerato «un'operazione autonoma che non può esser considerata ostile da nessuno» e non ha «fini speculativi». Anche se il quotidiano
El Mundo parla di «contrattacco alla spagnola».
Di fatto, con l'esibizione muscolare di Acciona (adeguatamente sostenuta dal Banco Santander di don Emilio Botìn), si è aperta, a sorpresa, una nuova fase nella scalata a Endesa. Quest'ultima, tra l'altro, in Italia, tra l'altro ricopre un ruolo importante sul mercato dell'energia: è il secondo
player privato dopo Edison ed è alleata della bresciana Asm, impegnata in questo momento nella realizzazione di una superutility del Nord con la milanese Aem. Quanto alla concorrente Gas Natural le voci più recenti parlano dell'ipotesi di un accordo con un gruppo straniero, forse i tedeschi di Rwe o forse addirittura Enel, per battere sul filo di lana E.On. Sia Endesa che Acciona (+2,42% a 114,40 euro, ore 15) sono state sospese questa mattina dalle contrattazioni alla
Bolsa di Madrid. Endesa ha poi ripreso con un top a quasi 32 euro (+9%), mentre E.On a Francoforte perdeva (ore 15,17) ancora l'1,27% a 92,86 euro, dopo una brutta partenza con perdite superiori al 2 per cento.
Solbes: «Né favorevoli, né contrari». In tutto questo il governo Zapatero nicchia.«L'ho saputo solo cinque minuti prima che ne fosse data pubblicamente notizia»: così il ministro dell'Economia spagnolo, Pedro Solbes, ha negato di conoscere in anticipo la mossa di Acciona. «Il governo - ha detto il ministro - non sostiene né si oppone a questa operazione». Recentemente il premier José Luis Rodriguez Zapatero ha ripetutamente incontrato la sua collega tedesca, il cancelliere Angela Merkel, per individuare una via d'uscita sull'Opa di E.On a seguito di un via libera pesantemente condizionato da parte dell'authority sull'energia. Ma adesso, oltre agli intoppi normativi, per E.On si è materializzato un problema ben più concreto: i 32 euro di Acciona per un'azione Endesa.
L'altolà della Ue alla Spagna: poste a E.On condizioni «illegali». E proprio oggi è arrivato l'atteso verdetto della Commissione europea, una doppia decisione contro le autorità spagnole, che lo scorso febbraio hanno adottato un decreto legge con l'obiettivo di contrastare l'offerta pubblica di acquisto del gruppo energetico tedesco E.On sulla spagnola Endesa. Bruxelles ritiene che la decisione dell'Authority dell'energia spagnola (Cne) di subordinare l'offerta di E.On su Endesa al rispetto di una serie condizioni «violi l'articolo 21 del regolamento comunitario sulle concentrazioni» perché si tratta di condizioni «illegali». Di qui il chiaro invito a Madrid di ritirarle. Nello stesso tempo Bruxelles ha chiesto al governo spagnolo di modificare la legge che ha esteso i poteri della Comision Nacional de Energia in una misura che «rischia di restringere indebitamente la libera circolazione dei capitali e il diritto di stabilimento». La commissione ha inviato un avviso motivato, la seconda tappa della procedura di infrazione di regole comunitarie.