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11 ottobre 2006 |
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Caprotti (Esselunga): non abbiamo contatti con Tesco |
Smentita, dai vertici di Esselunga, sulle indiscrezioni di stampa che vorrebbero la società milanese in contatto con il colosso britannico Tesco per una possibile cessione. «Non abbiamo alcun contatto con Tesco - scrive in una nota il presidente di Esselunga, Bernando Caprotti - Tesco ed Esselunga sono due aziende incompatibili».
Secondo il numero uno della catena di supermercati quanto comparso sul Sole 24-Ore «è la libera interpretazione giornalistica di tutto il riassetto finanziario compiuto recentemente sul gruppo Supermarkets Italiani, Esselunga, La Villata, Orofin.
Secondo un articolo pubblicato ieri Caprotti, patron del gruppo distributivo Esselunga (4,4 miliardi di fatturato), starebbe ormai accelerando la cessione delle attività commerciali dell'azienda che è tra i leader in Italia. E i contatti sarebbero avanzati proprio con la britannica Tesco.
Riassetto in famiglia
La svolta verso la vendita, peraltro lasciata intravvedere più volte dallo stesso Caprotti in alternativa all'approdo in Borsa,sarebbe avvenuta a cavallo dell'estate, con la cessione di 7 milioni e 775.820 quote azionarie della capogruppo — la Supermarkets italiani — dai tre figli di Caprotti —Giuseppe, Marina Silvia e Violetta — al padre,che ha compiuto 81 anni il 7 di ottobre. Questa operazione ha diluito la quota dei figli e consentito a Bernardo di acquisire l' 8,10%del capitale della Supermarkets che controlla a sua volta Esselunga e La Villata, costituita a fine 2005 con l'obiettivo di concentrare buona parte del patrimonio immobiliare del gruppo (la valutazione a bilancio è di 342 milioni). L'87,94% del capitale della Supermarkets resta parcheggiato presso l'Unione fiduciaria Spa, che fa capo alle banche popolari.
Insieme alla cessione delle quote azionarie, i figli di Bernardo avrebbero conferito al padre un mandato fiduciario che ha l'obiettivo di rafforzare il suo ruolo alla guida dell'azienda e, soprattutto, sbloccare le resistenze infamiglia, che in passato sono state - secondo rumors insistenti - uno degli ostacoli più consistenti per arrivare a una operazione sul capitale e le attività del gruppo Esselunga.
In passato tra i figlidi Bernardo, titolari della maggioranza del capitale, non vi era stato accordo sugli indirizzi strategici del gruppo. In particolare, Giuseppe Caprotti - estromesso un paio di anni fa dalla carica di amministratore delegato - aveva anche avanzato un'offerta per rilevare il gruppo, respinta però dal padre, che ha preferito una soluzione esterna.
Secondo AcNielsen la quota di mercato Esselunga si attesta (totale grocery) sul 5,5% e (IriInfoscan) sfiora il 9% nel caso in cui si considerino solo ipermercati e supermercati. Con circa 130 punti vendita, Esselunga sviluppa un giro d'affari di 4,4 miliardi (consolidato 2005) con un utile netto di 107,2 milioni. Idipendenti sono 15mila.
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