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FINANZA&MERCATI

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18 gennaio 2007

Bucci (Intel): «Il cammino verso la ripresa è ancora lungo»

di Gianni Rusconi

Profitti leggermente sopra la previsioni, vendite record di microprocessori e prodotti flash ma anche ricavi e utili in forte discesa rispetto all’anno precedente. Il quarto trimestre fiscale di Intel ufficializzato ieri, l’ultimo di un esercizio che per il colosso dei processori non si può dire abbia portato risultati entusiasmanti (del 9% la flessione del fatturato, del 53% quella degli utili operativi) è stato accolto con luci e ombre dalla stampa internazionale. Mentre Amd lanciava, giovedì scorso, un profit warning (i ricavi previsti sono comunque in crescita del 3%) in attesa di comunicare i dati dell’ultimo trimestre il 23 gennaio, neppure le dichiarazioni del Ceo Paul Otellini - «chiudiamo l’anno con un trimestre positivo e con una leadership di prodotto nei segmenti mobile e server, quelli a più rapido sviluppo nel mercato» - ha convinto i più scettici del fatto che Intel abbia per davvero invertito una tendenza che, almeno nei primi sei mesi dell’anno, l’ha vista pagare dazio (soprattutto in termini di quote di mercato) rispetto alla grande rivale e ricorrere a una pesante ristrutturazione societaria e organizzativa.
Sebbene per molti analisti il peggio sia alle spalle, la feroce guerra sui prezzi delle Cpu (Intel ha ridotto i listini medi dei propri processori del 15,2%) ha lasciato il segno e c’è chi è ancora convinto che anche nel 2007, nonostante le professioni di ottimismo di Otellini, se ne potrebbero vedere gli effetti. Le previsioni Intel per il primo trimestre 2007, intanto, sono sostanzialmente al risparmio (fatturato compreso tra 8,7 e 9,3 miliardi di dollari, contro i 9,7 del periodo appena concluso) ma le prospettive del medio periodo sono sicuramente buone; l’onda lunga del lancio dei nuovi microprocessori dual core, il rilascio di vari esemplari di Cpu quad-core, l’aver completato lo sviluppo della tecnologia di processo a 45 nanometri e prodotto i primi campioni di “Penryn”, il primo processore di nuova generazione di Intel (di cui è prevista la mass production nel secondo semestre 2007), sono tutti segnali della salute ritrovata del gigante di Santa Clara. Della trimestrale e degli obiettivi strategici a medio termine l’edizione on line del Sole24ore.com ne ha parlato con Dario Bucci, Amministratore Delegato di Intel Italia.

Quale è stata la sua prima reazione all’annuncio dei risultati del quarto trimestre?
Estremamente soddisfatta. Questo perché i risultati confermano un trend di crescita rispetto al terzo trimestre superiore alle attese; in Europa il fatturato è salito del 18%, a livello mondiale dell’11%, e questo sono segnali molto importanti. Il gros margin è stato inoltre ritoccato in positivo e in salita sono anche i valori medi di vendita.

Ma i profitti, rispetto al quarto periodo del 2005, sono in calo del 39%
Il dato non è corretto: in questo trimestre abbiamo contabilizzato anche le stock option, nel confronto sui dodici mesi la flessione reale è quindi del 29%. Un decremento significativo, certo, che di spiega con la grande trasformazione del mercato intercorsa fra 2005 e 2006. Da un anno molto buono siamo passati a uno molto complesso, in cui si sono sommate la forte competizione sui prezzi, la regressione della domanda, la ristrutturazione societaria, l’abbandono di uno storico marchio come Pentium.

Il 2007 segnerà quindi il “ritorno” in grande stile di Intel su tutti i fronti dopo un 2006 difficoltoso?
Siamo più fiduciosi rispetto al recente passato, per vari motivi. I prodotti multicore hanno già dato ottimi frutti in termini di redemption e di vendite e nuovi rilasci e nuovi aggiornamenti di architettura sono già all’orizzonte. La riorganizzazione aziendale è in corso d’opera e sappiamo che non dobbiamo più commettere l’errore di compiacerci della nostra forza. I progetti da realizzare sono tanti, il cammino da percorrere ancora lungo.

Si parla con insistenza di un vostro nuovo investimento miliardario per aprire in Cina un nuovo centro per la produzione di processori multi-core a 65 nanometri.
Non posso confermare ufficialmente questa operazione, che rappresenterebbe comunque una logica continuazione di una mirata strategia di espansione delle unità di produzione, test e assemblaggio. Posso però confermare che i processori a 65 nanometri spediti dalle fabbriche nel 2006 sono stati oltre 70 milioni, che i modelli dual-core hanno coperto nell’ultimo trimestre oltre il 50% delle consegne e che entro la metà del 2007 pensiamo di arrivare a produrre un milione di chip quad-core.

Altri rumors vi vedono invece partner dell’israeliana Lucid Information Technology per lo sviluppo di un nuovo chip che permetterà la connessione di più Gpu alla Cpu. È la risposta che date ad Amd-Ati per quanto riguarda l’integrazione fra le due unità di elaborazione?
I chipset grafici, a differenza del nostro competitor, li produciamo da anni e sono una componente importante dell’architettura Centrino. Il nostro credo sono le Cpu multicore e multi performanti, anche perché i processi di produzione ci permettono di mettere tanti transistor sullo stesso socket. L’idea dell’integrazione eterogenea fra Gpu e Cpu non è per Intel prioritaria.

Dove si concentrano quindi i vostri sforzi per le Cpu di nuova generazione?
Puntiamo a mettere sul silicio componenti di interfaccia radio a tecnologia Wi-fi, Wi-Max e 3G, a tutto vantaggio della convergenza digitale fra diversi dispositivi.

Nel 2007 la crescita del mercato pc sarà trainata dal lancio di Windows Vista?
Nei portatili i ritmi di crescita sono impressionanti, ma anche i desktop torneranno a segnare incrementi superiori al 10%. Vista è una grande opportunità di business anche per Intel, così come lo fu Windows Xp appena lanciato il primo Pentium. Il binomio Vista-Multicore può essere un nuovo modello di computing di riferimento.

I prodotti per il digital entertainment, infine, rimangono una voce importante delle vostre strategie di business a venire?
La piattaforma Viiv rimane un progetto importante, nonostante le difficoltà iniziali. Crediamo fermamente nelle potenzialità dei pc media quali ideali strumenti per gestire i contenuti digitali in ambienti domestici. È un progetto a lungo termine.

18 gennaio 2007

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