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Intervista a Wagoner: «La crisi Gm è ormai alle spalle»

di Andrea Malan

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9 gennaio 2007




I tempi in cui General Motors sembrava sull'orlo del fallimento sembrano lontani.
Rick Wagoner, numero uno del colosso di Detroit,ha affrontato i giornalisti con l'ottimismo di chi ritiene che il peggio sia alle spalle. «In giro per il mondo le cose ci sono andate abbastanza bene — ha esordito Wagoner —:l'Europa ha migliorato nettamente i conti e chiuderà in attivo, l'America Latina va a gonfie vele, la Cina altrettanto. Qui negli Usa il 2006 è stato nettamente meglio del 2005:il risultato netto è migliorato di3,5miliardi didollari nei primi nove mesi dell'anno, in circostanze non certo favorevoli. Il fatto di aver tagliato 9 miliardi di dollari dai costi di struttura è un buon punto di partenza». Secondo Wagoner «il calo dei volumi a livello mondiale, da 9,2 a 9,1 milioni di veicoli, è arrivato essenzialmente dalla riduzione delle vendite a flotte aziendali negli Usa. La strategia qui continuerà ad essere quella di rinunciare alle vendite meno profittevoli, ma non vogliamo certo rimpicciolire. Non dimentichiamo che l'industria dell'auto a livello mondiale è cresciuta per 5 anni di fila». Come andrà il 2007? «Crediamo di poter riuscire a migliorare ancora, sia qui in America che a livello aggregato ». Tornerà in attivo l'attività in Nordamerica?«Lo farà il prima possibile» ha detto Wagoner, senza sbilanciarsi; troppi gli elementi di incertezza, dalla forza della concorrenza al prezzo del petrolio. Il manager sostiene però che l'azienda è cambiata, e ora«viene gestita in maniera veramente globale:stiamo sfruttando tutti i nostri asset, dai centri di ricerca in Germania allo sviluppo dei motori diesel a Torino,in maniera integrata. Questo non è mai accaduto in tutta la storia della Gm».
Quest'anno Gm e le rivali affronteranno il difficile negoziato con i sindacati per il rinnovo del contratto di lavoro. Wagoner ribadisce che «dobbiamo lavorare per ridurre il gap di competitività» e riconosce ai sindacati «la cooperazione mostrata in questi ultimi due anni». Domenica Gm ha ricevuto i premi per Auto dell'anno e Truck dell'anno al Salone.Siete davvero usciti dalla crisi? «Lo spero. Ma dobbiamo continuare su questa linea ». Gm sembra aver passato il testimone della crisi alla rivale Ford. Siete preoccupati di quello che può succedere?Se la loro situazione dovesse peggiorare? «A volte le difficoltà dei concorrenti ti aiutano, a volte no.In questo caso è difficile dirlo. In ogni caso, ormai è chiaro che alcuni dei problemi che avevamo noi due anni fa sono problemi di Detroit nel suo complesso».
Gm ha approfittato del Salone per rilanciare su una tecnologia che in passato ha dato ben poche soddisfazioni e che è stata accantonata per l'ultima volta un paio d'anni fa:quella dell'auto elettrica. Wagoner ha infatti presentato domenica un nuovo prototipo, la Chevrolet Volt, un veicolo a propulsione elettrica che si può ricaricare attaccandolo alla presa di corrente di casa ma la cui energia può derivare da una moltitudine di fonti:dalla benzina all'etanolo all'idrogeno. L'idea base è di adattare i futuri veicoli al tipo di fonte di energia più facilmente ed economicamente disponibile; per questo il tipo di propulsione è stato battezzato eflex.
Cosa lo rende diverso dall'Ev1? «La Ev1 era, da un certo punto di vista, in anticipo sui tempi.Ora sappiamo molte più cose».L'operazione comporterà un investimento di «qualche centinaio di milioni di dollari», ma è ancora incerto quando i primi esemplari arriverano sul mercato. «Il componente critico sono le batterie, e i progressi fatti in quel campo non sono finora sufficienti». A chi vede nell'annuncio di domenica solo l'ennesimo trucco di marketing, Wagoner risponde che «se fosse così, sarebbe un po' troppo caro». Gm continua a perseguire anche la strada dell'ibrido,sulla quale resta però molto indietro rispetto alla Toyota:se questa annuncia a Detroit che nel 2007 venderà 150mila Prius e 250mila ibridi negli Usa,Gm può per ora contare solo su qualche migliaio di esemplari della Saturn Vue, mentre gli altri modelli arriveranno nel corso dell'anno, così come a fine 2007 arriverà la tecnologia dualmode; il tutto mentre sembra che il calo dei prezzi del petrolio (e della benzina) abbia raffreddato l'entusiasmo dei consumatori Usa. «In questa fase non ci guadagnamo, ma stiamo imparando a farlo» sintetizza Wagoner. «Le nuove tecnologie —avverte però il numero uno di Gm — devono essere incentivate per arrivare in quantità sufficienti sul mercato. I consumatori di solito non sono disposti a farlo. Noi possiamo fare la nostra parte, ma non possiamo farci carico di tutto. Per questo i politici devono fare la loro parte, per esempio, incentivando la ricerca sulle batterie, o la produzione di etanolo, o le vendite di ibridi».
«Limitata la flessione dei volumi mentre abbiamo tagliato costi per ben nove miliardi» «L'azienda è cambiata e per la prima volta agisce su scala globale sfruttando ogni asset» Da sette anni al vertice. Richard Wagoner, numero uno di General Motors

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