Il più «piccolo» di casa Berlusconi, Luigi, diciotto anni compiuti lo scorso 27 settembre, fa il suo ingresso nel consiglio di amministrazione della Holding italiana quattordicesima. La decisione, operativa solo da qualche giorno, è l'ultimo atto di un percorso iniziato quasi due anni fa che ha segnato il «debutto» in Fininvest dei tre figli di Silvio Berlusconi e Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi.
Luigi entra nel cda
Il passaggio chiave dell'ascesa del «ramo» di Veronica Lario nell'impero Fininvest risale all'agosto del 2005. Attraverso lo strumento della donazione , il Cavaliere, fino ad allora a capo di sei delle otto holding che controllano la Fininvest, ha trasferito a Luigi, Barbara ed Eleonora la proprietà di una delle finanziarie, la Holding italiana quattordicesima, socia del gruppo Fininvest con una quota del 21,43 per cento. Fino ad allora, infatti, i figli di secondo letto erano rimasti fuori dall'organigramma del gruppo a differenza di Marina e Piersilvio, questi ultimi da tempo soci della quarta e della quinta holding.
La scelta è stata quella di trasferire a ciascuno di loro il 31,33% della finanziaria. Quanto basta per avere voce in capitolo su una quota indiretta di circa il 7% della Fininvest, considerando che il resto del capitale, circa il 6%, è rappresentato da azioni proprie.
A distanza di un anno e mezzo dall'ascesa dei più piccoli nella «proprietà», si è poi passati al fronte più operativo. Due settimane fa l'assemblea straordinaria ha deciso di far entrare nel consiglio di amministrazione Luigi Berlusconi, che affiancherà le sorelle Barbara ed Eleonora nel board della finanziaria.
Utile di 44 milioni
L'ingresso nel cda del più piccolo dei figli del Cavaliere si è perfezionato contestualmente all'approvazione del primo bilancio sotto la gestione junior della finanziaria. Un bilancio record che, grazie ai dividendi milionari della partecipata Fininvest, ha garantito un utile di 44,187 milioni di euro. La scelta di Luigi, Eleonora e Barbara, però, è stata quella di non prelevare l'utile record, ma di destinarlo alla riserva straordinaria. Questo dopo che un anno prima i più giovani di casa Berlusconi si erano distribuiti una super cedola di 35 milioni di euro. L'«accantonamento» del risultato 2006 è stata una eccezione nell'universo delle holding Fininvest. Per il Cavaliere, per esempio, l'ultimo anno delle holding ha regalato entrate da capogiro. Nel 2006 l'assegno staccato dalle quattro holding di proprietà diretta di Berlusconi (la holding italiana prima, seconda, terza e ottava che controllano il 61,13% della Fininvest) è stato pari a 215 milioni di euro, il doppio rispetto a un anno prima. Un prelievo «importante» se si pensa che nel 2005 l'intero "sistema holding", formato dalle sette casseforti che custodiscono il 100% del gruppo di via Paleocapa, ha distribuito alla famiglia 141 milioni di euro a fronte di un utile di 172,9 milioni. La decisione di fare cassa, peraltro, è stata seguita anche da Piersilvio e Marina che hanno incassato 16 milioni a testa, mentre nel 2005 avevano rinunciato al dividendo.
Cambia lo statuto
Per la Holding italiana quattordicesima le novità non si fermano solo al board e ai risultati record. L'ultima assemblea dei soci, al fine di consentire una migliore gestione della società, ha deciso di «ampliare» l'oggetto sociale. Con un obiettivo preciso: «Includere nello stesso la possibilità di prestare finanziamenti non solo a società finanziarie, ma anche a quelle operative, con particolare riferimento a società immobiliari».