Acciona ha richiesto all'authority di Borsa spagnola, la Cnmv, il via libera per aumentare la sua quota su Endesa al 24,99%, limite oltre il quale scattava l'obbligo di lanciare un'Opa fino all'approvazione, giovedì, della nuova legge che obbliga a lanciare l'offerta dopo il superamento del 30% delle azioni. Questo, rileva il quotidiano spagnolo El Pais, consentirebbe di ottenere una piena blindatura del controllo su Endesa e il conseguente fallimento dell'Opa della tedesca E.On: la quota di Acciona si aggiungerebbe ad un altro 24,99% in mano all'alleata Enel e ad un ulteriore 3% controllato dallo stato spagnolo tramite la holding pubblica Sepi. In ogni caso «Acciona - dice El Pais - ha deciso di procedere con i piedi di piombo». Per mettersi al riparo da ricorsi giudiziari da parte di E.On ha preferito chiedere un via libera preventivo all'aumento della sua quota, piuttosto che effettuarlo subito e chiedere successivamente l'approvazione.
Nel frattempo Enel e Acciona puntano a far rimuovere dalla Cnmv il limite temporale di sei mesi imposto per il lancio di una loro Opa su Endesa e intenderebbero presentare il prospetto a metà aprile. Enel ha presentato venerdì un annunciato ricorso all'Alta corte spagnola di Madrid contro la decisione della Consob iberica. Il ricorso punta a ottenere la sospensione immediata dalla decisione della Cnmv e l'adozione, in via sussidiaria, di misure cautelari, una volta ascoltate le parti. All'opposto, il gruppo tedesco ha chiesto all'Alta corte di giustizia spagnola (Audiencia National) che venga loro definitivamente proibito di lanciare offerte. La pronuncia è attesa entro lunedì prossimo, 2 aprile.
Il Financial Times mette in guardia Enel dai rischi che fronteggia nell'operazione Endesa che potrebbe costare molto denaro, senza tuttavia assicurare al gruppo di Fulvio Conti il controllo dell'utility spagnola. «I dettagli dell'offerta», scrive il quotidiano, «mostrano che Enel potrebbe investire circa 30 miliardi di euro e non aver ancora il controllo totale» di Endesa. Gli accordi prevedono che Enel acquisterebbe circa il 75% delle azioni di Endesa, mentre Acciona arriverebbe solo al 25%. Ma se Acciona per raggiungere la quota concordata deve acquistare appena un ulteriore 4%, continua il ragionamento, Enel deve invece comprare un altro 50% della società, per una spesa complessiva stimata intorno ai 30 miliardi di euro. «A dispetto del maggiore impegno finanziario e della maggiore quota azionaria - conclude il Financial Times - la società italiana non avrebbe garantito il controllo» di Endesa. Ciò per via dell'architettura della holding in cui confluiranno le azioni di Enel e Acciona, in cui sarà il gruppo di costruzioni spagnolo ad avere la quota di maggior peso (il 50,01% contro il 49,99% di Enel). Si tratta di accordi, continua il giornale, «che favoriscono Acciona». La mossa di Enel, definita «disperata» sarebbe spiegabile, secondo il quotidiano finanziaio britannico, con il fallimento dell'avventura franco-belga, con l'assalto respinto a Suez.