Private equity sempre più protagonista nei cieli. Iberia ha ricevuto una richiesta di informazioni da Texas Pacific Group (Tpg) in vista di una possibile offerta per 3,60 euro per azione (per un totale stimato a 3,41 miliardi), ben sotto i 4 euro della chiusura di giovedì alla Bolsa de Madrid. Tpg - ha detto Iberia - valuterà le informazioni entro 20-30 giorni per lanciare una possibile offerta entro i 10 giorni successivi. Il cda di Iberia si riunirà nei prossimi giorni per valutare la proposta. Alla Borsa di Madrid i titoli Iberia calano dell0 0,25% a 3,99 euro (ore 15,24).
Le azioni Iberia sono rincarate del 41 percento quest'anno, sull'attesa che l'accordo "cieli aperti" fra Europa e Usa alimenterà il consolidamento del settore. L'accordo consentirà, dal marzo 2008, a linee europee quali Deutsche Lufthansa AG, British Airways Plc ed Iberia di volare negli Usa partendo non solo dal proprio paese di origine, ma anche da qualunque altro aeroporto europeo. «Gli investitori scommettono chiaramente su una contro- offerta da parte di British Airways o Lufthansa - ha affermato Ignacio Mendez, analista a Madrid presso Venture Finanzas - e molte altre notizie su Iberia seguiranno questo primo annuncio».
Tpg - gigante americano del private equity che con Macquarie ha di recente acquisito la compagnia australiana Qantas (6,6 miliardi di euro) - continuerà tuttavia a lavorare per presentare un'offerta per la quota di maggioranza di Alitalia messa all'asta dal Tesoro. Texas Pacific Group è stato il private equity più attivo nel 2006, con 17 accordi di fusione e acquisizione, per un valore superiore ai 101 miliardi di dollari, battendo su questo fronte i diretti concorrenti Blackstone e Kkr. Fondato nel 1992 da David Bonderman, James Coulter e William S. Price III, ha uffici a Fort Worth, San Francisco, Londra e New York. Le attività sono focalizzate su operazioni di acquisizione a debito (leveraged buy-out), riorganizzazioni aziendale e ricapitalizzazione. È attivo nei settori media e telecomunicazioni insieme all'hi-tech e al comparto sanitario e gestisce asset per 30 miliardi di dollari. Nel 2006 ha raccolto 15 miliardi per avviare il suo fondo di buy-out.