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Rossi: «Piano Telecom, contatti avviati con i concorrenti francesi e tedeschi»

di Alberto Annicchiarico

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9 marzo 2007

Un business plan «serio, realistico e concreto», secondo le parole del presidente di Telecom Italia Guido Rossi. ll «primo capitolo della nuova storia» di Telecom Italia, stando a quelle del numero due Carlo Buora. Si volta pagina, questo il messaggio principale che il management dell'ex monopolista ha voluto trasmettere alla comunità finanziaria nel Telecom Day a Milano, durante il quale è stato presentato il nuovo piano industriale al 2009. Un piano che punta sul mantenimento e consolidamento della leadership sul mercato domestico, lo sviluppo dei servizi Ict a valore aggiunto e Iptv (la televisione via internet) e lo sviluppo della attività internazionale sia in Europa sia in Sud America. Tutto ispirato, ha precisato Buora, da «una rigida disciplina finanziaria». Comprese nel piano dismissioni di asset non strategici per un miliardo, mentre non si prevede alcuna acquisizione cash all'estero. Le dismissioni riguarderanno anche la partecipazione in Capitalia e Mediobanca e «qualche immobile, tra cui - ha concluso Buora - la nostra sede», in piazza Affari angolo via Negri a Milano.

Scommessa sulla crescita all'estero. Tim Brasil, in questo quadro, non è più nemmeno lontanamente messa in discussione. «È un key asset», ha detto Buora fuor di metafora. Anche perché da qui si attende un +10% dei ricavi nel triennio e del +15% solo nel 2007. Ma anche l'Argentina è al centro dell'attenzione, visto che si tratta di un mercato in rapida crescita: la partecipazione al 50% (con una call option con una call option sul 2% da 7 milioni di dollari) in Sofora Telecomunicaciones, che controlla la Telecom sudamericana, sarà consolidata nel 2009. Gli obbiettivi del piano fissano al 30% i ricavi esteri del gruppo (dal 16%) e al 24% l'Ebitda (dal 9%). Per quanto riguarda il mercato domestico saranno investiti 700 milioni di euro l'anno per migliorare la qualità dei servizi e la customer care, incrementare i volumi di clientela per la divisione mobile, sviluppare la convergenza fra fisso e mobile e puntare sull'evoluzione del network verso la banda ultralarga della Next generation network (Ngn2).

Next generation network: 6,5 miliardi in dieci anni. Per quest'ultimo progetto saranno investiti 6,5 miliardi di euro nell'arco dei prossimi 10 anni. La nuova rete consentirà di portare la capacità di trasmissione della banda larga fino a 50 megabyte, permettendo così di sfruttare a fondo il triple play (internet, telefono, Tv), di sostenere l'evoluzione di nuove piattaforme come l'Hdtv e di nuovi servizi di ict con ricadute positive sull'Arpu (ricavi medi per cliente). A regime il nuovo network consentirà risparmi sui costi della rete quantificati in 1 miliardo di euro circa. Telecom punta a coprire fino a 1.140 città italiane entro il 2010 e 270 mila edifici grazie allo sviluppo di 60 mila chilometri di nuove tracce di fibra ottica.

Rossi: contatti anche con France e Deutsche Telekom. Le linee guida del piano prevedono soprattutto che la strategia non passi per progetti in esclusiva con la spagnola Telefonica, numero uno delle tlc europee (capitalizza il doppio della concorrente italiana, oltre 80 miliardi contro 41) con forti interessi in Sudamerica. La crescita internazionale in Europa (Germania e Francia su tutti) e America Latina sarà frutto di partnership a tutto campo, sul modello che ha lanciato Sergio Marchionne in Fiat. A conferma di questo, Telecom ha già avviato contatti anche con France Telecom e Deutsche Telekom. «Le strategie di livello internazionale - ha dichiarato il presidente - sono quelle di cercare le aree di maggiore collaborazione con tutti i più importanti concorrenti».

La ripresa dei colloqui con Telefonica. Quanto alle trattative con il colosso guidato da Cesar Alierta, ha aggiunto Rossi, riprenderanno tra un paio di settimane. «Cesar Alierta ha confermato personalmente che i rapporti fra Telefonica e Olimpia sono stati temporaneamente interrotti, ma questo non ha niente a che vedere con Telecom Italia» con la quale i contatti «verranno ripresi fra due settimane». Poteziali aree di collaborazione sono «le economia di scala, i piani di riduzione costi e nuovi modelli di marketing nei paesi emergenti». Altro aspetto affatto secondario: Telecom «intende lavorare con l'Autorità delle comunicazioni per creare un'unità per la rete di accesso». Il processo è già avviato, ha sostenuto Ruggiero, e ha già visto condividere con l'Authority guidata da Corrado Calabrò linee guida e obiettivi, in attesa dell'avvio, ad aprile, delle consultazioni con altri operatori e consumatori. Il processo dovrebbe durare 12-18 mesi.

Effetto Bersani: margini in calo e -500 milioni per Tim. Nel triennio 2007-2009, in tutto, sono stati programmati investimenti industriali complessivi per circa 15 miliardi. Nel 2006, come ha spiegato il cfo Enrico Parazzini, l'ex monopolista ha «resistito a una feroce concorrenza», mantenendo un margine ebitda al 41%, «uno dei più alti di questa industria». Nel 2007 Telecom prevede ricavi in crescita dell'1-2% e un Ebitda (margine operativo lordo) in calo del 2-2,5% mentre nei due anni successivi il margine è atteso «sostanzialmente stabile». Nel 2007 in calo anche l'Ebit (-2,5-3%). Gli obiettivi scontano gli effetti del decreto Bersani, con cui è stata decisa l'abolizione dei costi di ricarica. Sull'intero mercato del mobile - ha spiegato il ceo Riccardo Ruggiero - sarà di 1-1,1 miliardi di euro. Per il 2007 tuttavia, poichè il decreto è entrato in vigore a marzo l'impatto sarà di 800-900 milioni, mentre per Tim sarà di 450-500 milioni. Nel 2008 le attività domestiche di Telecom vedranno ricavi in flessione tra il 2,5% e il 3,5% sul 2006, con ricavi da fisso in diminuzione tra il 2,5% e il 3,5% e quelli da mobile tra il 2% e il 3%. L'Ebitda margin dovrebbe accusare una flessione tra 1,5 e 2 punti. I progetti a banda larga in Europa (compresa Aol Germania) vedranno ricavi per 1,6 miliardi nel 2007 e oltre 2,2 nel 2009, con un Ebitda margin sopra al 14% nel 2007 (sopra 22% nel 2009). Il cash flow operativo del progetto è previsto positivo dal 2009.

Pay-out in calo all'80-85%. Ci sono poi le priorità finanziarie. Abbassare ancora il debito (37,3 miliardi al 31 dicembre 2006) è una di queste e passerà per dismissioni di asset non strategici pari a un miliardo di euro. Obiettivo: ridurre a meno di 3 il rapporto tra debito netto e margine operativo lordo entro il 2009. Il free cash flow operativo sarà destinato a finanziare investimenti in crescita organica, il pagamento di interessi, debiti e tasse, la remunerazione degli azionisti. La novità è che se il dividendo 2007 che sarà pagato ad aprile resta identico (0,14 euro per le ordinarie e 0,151 per le risparmio) il pay-out cala all'80-85% del risultato netto consolidato dal precedente 90%.

Mantenere i rating. Parazzini si è anche detto fiducioso di poter garantire il mantenimento dei rating. Lo scorso dicembre S&P ha confermato Telecom a BBB+ (a lungo termine) e A-2 (a breve termine) e ha sciolto il creditwacht, indicando l'outlook negativo. Fitch aveva confermato il rating BBB+ su Telecom Italia con outlook stabile.

Pirelli soffre in Borsa, scivola Telecom. Pirelli sotto tiro: in mattinata il titolo è arrivato a perdere fino al 4%, ben oltre il rosso degli indici di Piazza Affari, per poi chiudere al -2,8%, pari a un valore di 0,76 euro con scambi elevati, pari a oltre il 2,3% del capitale. Per i trader sono soprattutto due i motivi del ribasso. Il primo, legato all'odierno ribasso di Telecom (ridotto peraltro dal -2% della mattina al -1,2% a 2,13 euro dopo le parole di Rossi sui contatti con gli incumbent francesi e tedeschi): Pirelli è azionista indiretto di Telecom attraverso Olimpia (di cui possiede l'80%), quindi la contrazione del prezzo di Telecom deprime il nav di Olimpia e, a salire, di Pirelli. Il secondo motivo riguarda l'annunciata riduzione del pay-out di Telecom all'80-85% («in linea con la media Ue», ha detto Buora) dall'attuale 90%. Nei fatti dal 2008 Olimpia dovrebbe ricevere un minore flusso di dividendi. Il titolo Telecom ha toccato il massimo dell'anno il 19 febbraio, a quota 2,44 euro, arretrando dopo il raffreddamento dei colloqui con Telefonica. Per quanto riguarda gli altri titoli della scuderia Pirelli-Telecom, Camfin ha ceduto il 2,64% , Pirelli Real Estate, che ha diffuso i risultati, ha perso lo 0,9% mentre Telecom Italia Media ha chiuso a -1,3%.

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