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Offerta Enel-Acciona su Endesa

di Michele Calcaterra

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23 marzo 2007


Tra Enel e Acciona sono in corso «negoziazioni in stato avanzato» per lo sviluppo di un «progetto congiunto su Endesa» nel caso in cui all'opa E.on non aderisca il 50% del capitale di Endesa, «ma ad ora non c'è un accordo definitivo». Lo scrive stamane l'Enel in una nota nella quale si precisa che le trattative avanzano positivamente.
(radiocor, 23 marzo 2007)

Enel e Acciona hanno rotto gli indugi. Oggi, infatti annunceranno il lancio congiunto di un'Opa obbligatoria su Endesa che scatterà una volta che l'offerta rivale dei tedeschi di Eon ( il termine ultimo per l'adesione è il 29 marzo) non raggiungerà il quorum prefissato del 50,01%. Evidentemente, dunque, i due alleati sono già ora sicuri di "controllare" una quota di Endesa superiore alla metà del capitale. Del resto i conti sono rapidamente fatti. L'Enel, con l'aiuto di alcune banche (Ubs e Mediobanca) ha racimolato il 24,9% del gruppo spagnolo, mentre Acciona dichiara una partecipazione del 21%. Come a dire che insieme già detengono il 46% del gruppo spagnolo.Secondo indiscrezioni raccolte negli ambienti finanziari, mentre nella serata di ieri s'è deciso di sospendere il titolo Endesa per la seduta odierna in attesa di un chiarimento, l'Opa,che vede Mediobanca come advisor di Enel, verrà lanciata a un prezzo intorno ai 41 euro per azione, contro i 38,75 € offerti da Eon. Significa che il gruppo spagnolo è stato valorizzato attorno ai 43 miliardi di euro, contro i 41 miliardi messi sul piatto dai tedeschi. Si consideri che ieri il titolo Endesa ha chiuso (invariato) a 38,65 euro. E che l'Enel ha acquistato il 24,9%in suo possessoa un prezzo medio di 39 euro per azione. Per quanto riguarda la governance della "nuova" Endesa, questa dovrebbe essere equamente ripartita: il presidente dovrebbe essere infatti di nomina spagnola, mentre la scelta dell'a.d. spetterebbe agli italiani. L'uso del condizionale è ovviamente d'obbligo, in quanto ieri in tarda serata fonti spagnole dicevano che l'accordo tra Acciona ed Enel non era stato ancora completamente chiuso. Mancherebbe qualche dettaglio, ma si sa che in questo genere di operazioni sono proprio i dettagli che fanno la differenza. Fiato sospeso, dunque, fino all'apertura di Borsa, anche se da parte italiana si ostentava una certa tranquillità; Fulvio Conti è a Madrid per seguire direttamente il dossier.
È certo, comunque, che se Enel e Acciona hanno deciso di muovere all'attacco di Endesa è perché hanno ricevuto l'assenso del Governo spagnolo. Vedremo dunque se nei prossimi giorni i consiglieri di Endesa, ma anche azionisti importanti come la Caja di Madrid che detiene il 10% del gruppo spagnolo e la holding pubblica di partecipazioni Spei con il 3%,aderiranno all'Opa italospagnola. I tedeschi di Eon, dal canto loro, intuendo il contrattacco dell'Enel, hanno informato ieri la Cnmv (la Consob spagnola) che se la loro offerta non dovesse arrivare al 50% si accontenterebbero di una percentuale inferiore. Come a dire che Eon non ha alcuna intenzione di mollare la presa e intende trattare. Probabilmente cercherà di strappare qualche asset, magari in Italia,dato che Enel difficilmente sommerà al gruppo gli impianti di Endesa che lei stessa le aveva venduto tempo fa. Dal canto suo Enel, se riuscirà nella conquista di Endesa, si rafforzerà non solo in Spagna, ma anche in mercati strategici come Francia, Polonia e Marocco. In Francia sarà una bella rivincita, anche verso Suez e Gaz de France,dato che Endesa controlla un gruppo delle dimensioni di Snet. Mentre Acciona sembrerebbe più interessata alla parte delle energie rinnovabili. Ad ogni buon conto Enel non avrebbe alcuna intenzione di fare di Endesa uno "spezzatino". Piuttosto, i piani strategici prevedono che Enel e Endesa collaborino nella conquista di nuovi mercati. In attesa di conoscere l'operazione nei dettagli, va detto che in Spagna è tutto il settore energetico ad essere in fermento.Oltre ad Endesa, ci si sta infatti interrogando sul futuro di Gas Natural (rimasta isolata), di Union Fenosa e
Iberdrola. L'imprenditore Florentino Perez che controlla il 40,6%di Union e il 12,44% di Iberdrola vorrebbe infatti fondere le due aziende o, in caso contrario, vendere la prima, per assumere il controllo della seconda.

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