Si allunga la lista dei patteggiamenti accolti ieri dalla Procura di Parma nell'ambito dell'udienza preliminare sulla Parmalat, mentre esce di scena dal processo il banchiere Ettore Gotti Tedeschi per il quale i pubblici ministeri hanno anticipato, nel corso della loro requisitoria, la richiesta di proscioglimento. Gotti Tedeschi, oggi presidente del Banco Santander in Italia, era stato ascoltato, su sua richiesta, dai magistrati di Parma durante la precedente udienza, insieme all'avvocato Sergio Erede e all'imprenditore italoamericano Luis Cayola, a loro volta accusati di concorso in bancarotta. Egli aveva collaborato nel '90, tramite la Akros, al collocamento in Borsa della Parmalat, ed era successivamente entrato, rimanendovi per circa un anno, nel consiglio d'amministrazione del gruppo di Collecchio. Evidentemente i pm hanno appurato la sua estraneità ai fatti, decidendo per il non luogo a procedere. La richiesta dei sostituti Vincenzo Picciotti e Silvia Cavallari dovrà essere comunque esaminata dal giudice per le udienze preliminari, Domenico Truppa, al quale spetta la decisione finale. Lo stesso Gup dovrà esprimersi sulle richieste di patteggiamento su cui vi è già stato l'assenso della Procura, che ad oggi ammontano a 24. Alle diciassette di cui già si sapeva (su cui si pronuncerà domani un altro giudice, Nicola Sinisi), se ne sonno aggiunte infatti, ieri, altre sette: quelle di Antonio Bevilacqua (un anno e 10 mesi), Eric Dailey (2 anni e 2 mesi), Franco Gorreri (4 anni e 10 mesi), Piero Mistrangelo (un anno e 10 mesi), Massimo Nuti (un anno, 5 mesi e 20 giorni), Andrea Petrucci (un anno e 8 mesi) e Andrea Ventura (un anno e 7 mesi). Respinti, invece, i patteggiamenti per Calisto Tanzi — per il quale i suoi avvocati, nella sorpresa generale,avevano chiesto appena 5 anni — oltre che per Claudio Baratta, Domenico Barili, Maurizio Bianchi, Ugo Bianchi, Guido Gerboni, Fausto Tonna e Giovanni Tanzi. Resta sospesa la decisione su Paola Visconti, che ha chiesto di poter patteggiare 3 anni e 9 mesi, mentre a Gianpaolo Zini e Luciano Del Soldato è stato accordato il rito abbreviato,con udienza già fissata per il 29 maggio. Chi sperava nel maxiprocesso della Parmalat deve ora accontentarsi di un processo snello. Se i magistrati accoglieranno tutti i patteggiamenti fin qui presentati, 36 dei 62 imputati originariamente accusati di bancarotta saranno giudicati in sedi separate. E,grazie all'indulto,nessuno di loro sconterà un giorno di carcere. La requisitoria dei due pm è proseguita per l'intero pomeriggio di ieri con una relazione in cinque punti: quotazione in Borsa della Parmalat, sistema delle falsificazioni e analisi dei bilanci, distrazioni, fonti di finanziamento, struttura e organizzazione societaria. I sostituti procuratori che hanno condotto le indagini hanno insistito sul fatto che il solo Tanzi, senza il concorso di soggetti esterni alla Parmalat, non avrebbe mai potuto attuare un sistema di falsificazioni così ampio e articolato come quello che ha portato alla bancarotta il gruppo di Collecchio. E alcuni di questi soggetti, a loro avviso, vanno proprio ricercati tra le banche creditrici.