È uno scandalo sessuale e non un errore di bilancio o una storia di bustarelle a mettere fine alla gloriosa carriera di John Browne, 59 anni, uno dei più celebrati leader della business community britannica e molto vicino al premier uscente Tony Blair. Anche se forse "tout se tiens", come dicono i francesi, e in fin dei conti la spettacolare caduta di lord Browne è stata possibile anche per un recente appannamento d'immagine subito dal colosso che lui stesso aveva riportato a giganteggiare nel mondo, la compagnia petrolifera Bp.
Browne, che ha già un successore designato in Tony Hayward, aveva fissato a luglio il suo addio, oltretutto anticipato di 18 mesi sulla scedenza naturale. Invece è stato costretto a dimettersi (fatto che gli costerà 23 milioni di euro di buonuscita) dopo avere dichiarato a un giudice il falso sulla sua relazione con Jeff Chevalier, 27 anni, canadese, incontrato sul sito web di un'agenzia di escort. La bugia, ovvero la falsa dichiarazione resa al magistrato, per la quale Browne ha espresso inultimente il suo rammarico, ha dato il via libera alla pubblicazione degli atti e ha vanificato il braccio di ferro dell'amministratore delegato della prima compagnia petrolifera europea, tra le prime del mondo, con il solito tabloid inglese. Il Mail on Sunday sin da gennaio (e la cosa si era saputa, ovviamente) aveva pronte in canna le rivelazioni a pagamento, che comprendevano anche indiscrezioni sull'uso improprio di risorse della Bp, del solerte Chevalier: 200 mila sterline valgono bene il gusto della vendetta per essere stati sedotti e abbandonati al triste destino di nullatenente e disoccupato (Chevalier stesso ha raccontato di avere dovuto affrontare la fame e la mancanza di un tetto) dopo avere vissuto un'avventura, tutta spesata, da mille e una notte con il celebre uomo d'affari: cene ad alto livello (incluse quelle con Mr. Blair), hotel a cinque stelle, voli in jet privati e vestiti di Prada oltre che consulenze di personale Bp per tentare di avviare, senza fortuna, un business del giovane canadese.
Com'è ovvio l'eco sulla stampa è stata deflagrante. The Guardian: «Browne della Bp si dimette a causa delle bugie raccontate alla corte sulla sua vita privata». The Independent: «La caduta»: Lord Browne è stato in passato uno degli imprenditori favoriti dal premier Tony Blair, scrive il quotidiano. L'amministratore delegato di Bp è stato costretto a dimettersi, il 1 maggio, travolto da una vicenda di sesso, bugie e spergiuro. Ha perso 15 milioni di sterline e il diritto ad avere una vita privata. Ora potrebbe rischiare il carcere. The Times: «Le bugie sul suo partner mettono fine alla carriera dell'amministratore delegato della Bp»: Lord Browne ha presentato le dimissioni dopo che il giudice lo ha accusato di aver mentito sulla sua relazione con un ragazzo canadese di 27 anni. «Una piccola, ingenua bugia (una «white lie», dicono gli inglesi, ndr) che per uno dei pincipali imprenditori britannici ha significato essere messo alla porta».