ILSOLE24ORE.COM > Notizie Finanza e Mercati ARCHIVIO

Ragnatela diprocessi ma ancora nessuna verità

di Mara Monti

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
23 maggio 2007

Sedici filoni investigativi e 186 indagati per il reato di concorso in bancarotta. È una corsa ad ostacoli quella intrapresa dalla procura di Parma che, come ha ricordato qualche giorno fa il pm Francesco Greco, «non naviga in buone acque nel disinteresse delle istituzioni». Fascicoli "pesanti" che gravano sulle spalle di tre magistrati: Vincenzo Picciotti, Lucia Russo e Anna Ferrari, le ultime due arrivate soltanto un anno fa. L’unico magistrato memoria storica dell’inchiesta, Silvia Cavallari lascerà definitivamente la procura lunedì prossimo.
Nonostante la paralisi che sembra regnare a Parma, per tre filoni d’indagine entro l’autunno potrebbero essere pronunciati i decreti che dispongono i rinivii a giudizio. Un passo decisivo perché si tratta dei processi più importanti: la bancarotta degli amministratori, Parmatour e Capitalia.
Rush finale
È alle battute finali davanti al Gup di Parma il procedimento per la bancarotta di Parmalat in cui sono coinvolti oltre a Calisto Tanzi anche gli ex amministratori e sindaci che negli anni si sono avvicendati alla guida del gruppo, dichiarato fallito nel dicembre 2003: il giudice di Parma deve decidere su 46 posizioni, dopo avere accolto 18 patteggiamenti.
Ad alleggerire il processo provvederanno i riti abbreviati in agenda venerdì per altri tre indagati, Gianpaolo Zini, l’ex legale della Parmalat, Luciano Del Soldato ex manager di Collecchio e Maurizio Bianchi, l’ex revisore della Grant Thornton. Intanto, all’esame del Gup, Domenico Truppa ci sono altre istanze di patteggiamento che saranno definite soltanto al momento dei rinvii a giudizio. Ma ormai la discussione è in discesa: le ultime difese stanno replicando in questi giorni poi il giudice si ritirerà in camera di consiglio.
In fase avanzata dell’udienza preliminare anche il filone del turismo con Parmatour dove, se si escludono i 5 patteggiamenti finora accordati, gli indagati sono scesi a 48. C’è poi il procedimento che riguarda la responsabilità di Capitalia anche questo a giudizio davanti al Gup: in questo caso nessuno dei banchieri coinvolti ha chiesto di accedere ai patteggiamenti. Inizierà, invece, il 15 giugno l’udienza preliminare Eurolat dove tra i 13 indagati figura anche l’ex patron della Cirio, Sergio Cragnotti.
Novità sulle banche
Se il processo Parmalat sta lentamente virando verso il dibattimento, resta aperto il capitolo sulle banche: 12 fascicoli investigativi, uno per ogni banca coinvolta nella bancarotta Parmalat. Al momento i magistrati hanno firmato soltanto l’avviso di conclusione delle indagini, ma novità potrebbero arrivare a breve.
Secondo fonti giudiziarie, il lavoro dei sostituti procuratori si starebbe concentrando sulla revisione del quadro accusatorio degli istituti di credito che finanziarono Parmalat, un approfondimento che potrebbe portare alla riscrittura di alcuni 415 bis già notificati. Sarebbe questo uno dei motivi alla base della decisione del Procuratore Capo Gerardo La Guardia di non unificare i procedimenti sulle banche così come richiesto dalla difesa Tanzi: dunque, il lavoro investigativo è ancora in corso e le posizioni dei singoli indagati tra i manager bancari rischiano di aggravarsi.
Milano verso la sentenza
Sembrava ormai fatta per il processo milanese: ancora poche udienze e poi la sentenza attesa prima dell’estate. Ma a mettere il bastone tra le ruote ci hanno pensato i risparmiatori che hanno sollevato un polverone di fronte ai patteggiamenti e ai risarcimenti definiti «ridicoli».
Uno sgambetto inaspettato per i pubblici ministeri Francesco Greco, Eugenio Fusco e Carlo Nocerino che dopo avere combattuto contro gli agguerriti avvocati degli indagati che volevano mandare a tutti i costi gli atti a Parma per via della competenza territoriale, alla fine sono scivolati sulla classica buccia di banana. I pubblici ministeri hanno parlato di «provocazioni» e di atteggiamenti «irrispettosi» delle parti civili.
Ora la parola spetta al giudice Luisa Ponti che il 31 maggio dovrebbe sciogliere la riserva sui nove patteggiamenti chiesti dai legali degli imputati, mentre un altro giudice, Cesare Tacconi, il 13 giugno dovrà decidere chi tra i manager bancari accusati di aggiotaggio rinviare a giudizio. Ma anche in questo caso le sorprese non mancheranno.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
7 maggio 2010
7 maggio 2010
7 maggio 2010
7 maggio 2010
7 maggio 2010
 
L'età dell'oro delle monete
Il Senato Usa processa Goldman Sachs
Tragedia greca. Fotoracconto
La top ten delle aziende Usa secondo Fortune
Geronzi dalle banche romane al leone di Trieste
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-