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Titolo Fiat re degli scambi, in Borsa sfiora i 23 euro

di Monica D'Ascenzo

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5 luglio 2007

Sergio Marchionne chi? Era stata la reazione di molti, anche del mondo finanziario, quando da Torino arrivò l'annuncio nel giugno 2004 che il manager italo-canadese avrebbe preso le redini del gruppo Fiat. A distanza di tre anni sono pochi, anche quelli completamente a digiuno di finanza, a non sapere chi sia. E il mercato ha imparato con il tempo a conoscere il manager e soprattutto i risultati. Ieri Marchionne ha lanciato un nuovo progetto: la Fiat come la Apple, la Cinquecento come l'iPod. Una boutade. Forse. Ma il mercato almeno nelle prime battute ha gradito, tanto che il titolo ieri ha superato di slancio quota 23 euro. Nella prima mezz'ora di contrattazioni le azioni hanno raggiunto il massimo di giornata a 23,07 euro, per poi tenere per attorno ai 22,95 per quasi tutta la seduta. Sul finale sono arrivate le prese di beneficio e il titolo, confermandosi re degli scambi della giornata, ha terminato a quota 22,73 euro in calo dello 0,09% dopo aver guadagnato il 3,2% nelle prime due giornate della settimana. Gli investitori continuano a rimanere fiduciosi, anche perché la performance da inizio anno è più che confortante con un progresso del 54,7 per cento. Ma il consensus degli analisti nei dati raccolti da Bloomberg resta sotto i livelli attuali di Borsa, con una media di 21,85 euro con picchi di 25 euro per alcune case d'investimento.

Analisti positivi su Fiat
Il gruppo continua a raccogliere valutazioni positive non solo dalle società di rating, con Fitch che ha riportato il giudizio a "investment grade", ma anche dagli analisti delle case d'investimento. Jp Morgan in un report pubblicato ieri sul settore auto a livello mondiale inserisce Fiat fra le case automobilistiche 'preferite' insieme a Bmw e Daimler-Chrysler. Alle azioni del Lingotto viene assegnato un giudizio "overweight" (sovrapesare) con un target price a 22 euro che però è stato già superato dai corsi di mercato. Questo nonostante i multipli del Lingotto non appaiano affatto a sconto rispetto ai competitor europei e americani. A livello di enterprise value/Ebitda Fiat per il 2007 presenta un multiplo pari a 5,5 inferiore solo alle case giapponesi e coreane (Toyota, Honda e Hyundai). Anche per il multiplo price/earning (prezzo/utile) Fiat tratta a livelli superiori ai competitor europei: 16,6 contro il 13,3 di Bmw e il 15,5 di Daimler-Chrysler.
Per Ubs Torino si merita addirittura il titolo dello studio sul settore in Europa: Non dimenticate Fiat. Che richiama il report di Goldman Sachs di qualche giorno prima: Let's not forget about Fiat. «Il settore dell'auto continua il suo rally, con quasi tutti i suoi titoli, beneficiando dei suoi 15 giorni di celebrità, parafrasando Andy Warhol. Ma nell'ultimo mese, con Renault, Daimler e Porsche sotto i riflettori, Fiat sembra essere stata dimenticata nell'ombra. Ma a noi sembra che Fiat abbia più opportunità rispetto alle altre case automobilistiche di sorprendere con i dati relativi al secondo trimestre dell'anno» si legge nella presentazione dell'analisi. I dati saranno presentati solo il prossimo 24 luglio ma secondo gli analisti di Ubs «Le principali attività del gruppo Fiat hanno beneficiato di condizioni eccezionalmente favorevoli e di una crescita dei ricavi negli ultimi due mesi. Fiat Auto continua a crescere più dei competitor in Europa e ha beneficiato di un aumento del 20% nel più profittevole mercato brasiliano». Inoltre gli analisti sottolineano come il gruppo stia raccogliendo gli effetti del ciclo positivo del settore agricolo con Cnh, mentre Iveco sta beneficiando della forza del settore in Europa negli ultimi due mesi. Per Ubs Fiat merita un 'buy' (acquistare) con target price a 24 euro.
Goldman Sachs ha lo stesso giudizio e lo stesso target price. L'aspettativa positiva viene giustificato da due eventi: il lancio della Fiat500 e i risultati del secondo trimestre previsti per fine mese. Secondo gli analisti del gruppo americano Marchionne potrebbe, in occasione della presentazione del trimestre, rivedere al rialzo i target per il 2007.
In controtendenza l'analista della Sanford C. Bernstein che a inizio settimana ha assegnato al titolo un giudizio 'underperform' (sottopesare) con target price a 15 euro e Morgan Stanley che raccomanda cautela sul titolo con prezzo obiettivo a 19 euro.
Prossimo appuntamento per il mercato, quindi, il 24 luglio con i dati del secondo trimestre, dopo la crescita dell'8,9% dei ricavi nel primo trimestre a 13,67 miliardi e un miglioramento del risultato della gestione ordinaria a 595 milioni (+84%). Nel secondo trimestre 2006 il fatturato era stato apri a 13,6 miliardi.

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