Il morbo subprime contagia anche le banche del Dragone. Bank of China (-6,36% alla Borsa di Hong Kong, dopo avere toccato anche il -8,1%) è scivolata proprio a causa della esposizione nel settore, trascinando nella caduta la piazza finanziaria dell'ex colonia britannica nel Far East (-1,02%).
Il colosso del credito dell'ex protettorato britannico, seconda banca cinese, pur avendo registrato un incremento dei profitti del 52% a 29,5 miliardi di yuan nel primo semestre, ha infatti ammesso di aver investito circa 9,7 miliardi di dollari - la somma più alta finora emersa in Asia - in obbligazioni strutturate e garantite da mutui immobiliari americani ad alto rischio. Una cifra enorme anche se può apparire relativa di fronte agli asset totali della seconda banca cinese, che conta su un tesoro da 770 miliardi di dollari. Inevitabile la mazzata sul valore del titolo, quotato da giugno 2006 dopo un'Ipo record da 11,2 miliardi di dollari, che quest'anno è sceso già del 10%. A poco sono serviti i tentativi di rassicurazione rivolti agli investitori, basati soprattutto sul fatto che le assed-backed securities coinvolte godrebbero tutte di giudizi elevati, a partire dalla doppia A. Poco efficace anche la conferma di Fitch per le note di merito della banca: A- per il debito a lungo termine con outlook positivo, F2 per quello a breve, D per quello individuale e 1 per quello di supporto.
Benzina sul fuoco la decisione di accantonare 1,15 miliardi di yuan (circa 152 milioni di dollari) per proteggersi contro possibili perdite che potrebbero derivare dai titoli detenuti nei mercati delle Asset backed securities (a esclusiva garanzia patrimoniale) e dei Cdo (Collateralized Debt Obligations, i prodotti-salsiccia in cui ai titoli originati da mutui immobiliari si uniscono altri titoli grantiti su mutui commerciali o sui prestiti alle aziende). «Bank of China - ha dichiarato Warren Blight, analista di Fox-Pitt Kelton, a Bloomberg - ha rivelato cifre che gli investitori non avrebbero mai voluto sentire. Il mercato è sotto shock per l'entità dell'esposizione». Tra l'altro anche un altro colosso cinese del credito, Industrial and Commercial Bank of China, ormai al primo posto mondiale per valore di mercato, ha accusato un'esposizione sui subprime per 1,2 miliardi di dollari.