Benvenuti nel regno dell'execution-only, la modalità di investimento che viene introdotta dalla direttiva Mifid, in vigore dal 1° novembre 2007. Le banche online si propongono come i naturali fornitori dei servizi di negoziazione titoli, che avverranno senza previa verifica dell'appropriatezza dell'operazione rispetto alle conoscenze del risparmiatore. È vero, l'execution-only sull'attività di negoziazione varrà anche per gli sportelli bancari fisici. E ciò porrà fine alla lunga situazione di ambiguità dei risparmiatori che si attendono dai dipendenti bancari una consulenza sulla compravendita di azioni Fiat o di bond Bei che le banche stesse non sono strutturalmente in grado di fornire. Ma a quel punto, finita l'ambiguità, sarà ancora più ovvio che i risparmiatori più consapevoli utilizzino i canali online, che tipicamente applicano commissioni inferiori.
Secondo i dati Kpmg, più del 26% dell'intera attività di negoziazione della Borsa Italiana avviene online. E a Piazza Affari integrata con London Stock Exchange, tra azioni domestiche e estere, Etf, certificati, derivati, titoli di Stato e obbligazioni, è possibile trovare una panoramica di strumenti che può soddisfare il 99,99% di esigenze di investimento dei risparmiatori. È facile prevedere che l'operatività online debba aumentare. Ma i risparmiatori dove troveranno le conoscenze e la consulenza per fare scelte consapevoli? Con l'execution-only si apre un mercato imprecisato per chi fornisce informazioni e assistenza finanziaria a distanza, ma anche per chi fisicamente assiste gli investitori nelle loro scelte di portafoglio.
Minimizzando i costi di intermediazione, i privati benestanti potrebbero essere più disposti a pagare a parte un professionista remunerato a parcella (fee-only). Soprattutto dopo che questi ultimi saranno regolamentati dalla legge. Anche questo grazie alla Mifid.