Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha lasciato la porta aperta a un possibile mutamento di rotta sui tassi di interesse che, secondo le attese, dovevano essere aumentati di un quarto di punto al 4,25% nella riunione di inizio settembre: «non ci sono strade obbligate» sui tassi, ha detto Trichet in un discorso a Budapest, assicurando che la Banca centrale «segue attentamente» l'andamento dei mercati. La Bce ha analizzato la situazione il 2 agosto in occasione della precedente riunione e le dichiarazioni fatte allora «sono antecedenti» alle turbolenze dei mercati finanziari. I rischi d'inflazione nell'Eurozona «saranno riesaminati nella riunione del prossimo 6 settembre e solo allora sarà presa una decisione sui tassi», ha concluso Trichet.
Dopo le indicazioni di «forte vigilanza sull'inflazione» giunte dall'Eurotower a inizio giugno i mercati avevano scommesso su una crescita del costo del danaro al 4,25% dal 4% a partire da settembre. Questa previsione è caduta nell'incertezza dopo i ripetuti crolli delle Borse europee e mondiali che hanno scontato la bufera mutui subprime Usa. Durante il mese di agosto la Bce, assieme ad altre banche centrali, è intervenuta più volte e in modo massiccio, iniettando extra liquidità per assicurare il funzionamento dei mercati.