«Un'ottima operazione dal punto di vista strategico ma finanziariamente molto costosa». Si può sintetizzare così il primo giudizio del mercato sull'operazione che ha portato Antonveneta tra le braccia del Monte dei Paschi di Siena. Il venditore Santander è stato già premiato dalla Borsa, chiudendo con un rialzo del 4,8%. Mps è rimasto sospeso per l'intera seduta ed è atteso alla prova del mercato domattina. L'operazione è strategicamente valida perché integra due banche sostanzialmente regionali in un soggetto nazionale, di dimensioni adeguate per reggere il confronto sia con gli altri player nazionali sia all'estero. Finanziariamente è molto costosa per la banca senese che ha messo sul piatto 9 miliardi di euro. Il Santander ha realizzato in meno di un mese una plusvalenza di quasi 2,5 miliardi, circa il 35% in più di quanto Antonveneta era valorizzata nella scalata ad Abn Amro. E in più agli spagnoli rimane Interbanca. Ma una ragione c'è: il presidente Giuseppe Mussari e il d.g. Antonio Vigni hanno dovuto battere un'offerta concorrente, quella di Bnp Paribas che, forte già di Bnl, avrebbe assunto dimensioni troppo preoccupanti per i senesi. Venerdì, alla riammissione del titolo Mps, si vedrà quanto il mercato valorizza la vittoria di Mussari sui francesi.