Fantozzi, presidente di Antonveneta, lo aveva detto esattamente un anno fa: «A livello di business una fusione tra Antonveneta e Monte dei Paschi sarebbe una buona combinazione. Crediamo che esistano possibili sinergie». Era il 6 novembre del 2006 e quelle dichiarazioni spinsero il titolo Mps in Borsa fino a fargli guadagnare il 3,5% in una sola seduta. Non servirono a nulla le precisazioni. Oggi Fantozzi, raggiunto da Radiocor, manifesta immediata soddisfazione per l'operazione annunciata da Siena: «E' una bella novità». E ricorda come quelle sue «ingenue dichiarazioni fecero i titoloni sui giornali» perché furono interpretate come il segnale di un orientamento concreto. Che invece allora non c'era.
«Oggi quell'operazione va in porto, dopo un giro un po' piu' lungo. Io - spiega Fantozzi - ne sono venuto a conoscenza solo oggi. Giuseppe Mussari si e' mosso con la massima riservatezza, con rapidità e determinazione. Mps si è evidentemente resa conto che era necessaria una crescita dimensionale. Si tratta di due banche regionali con una presenza nazionale che si integrano alla perfezione». Fantozzi non si sbilancia sul futuro del gruppo che nascerà dall'integrazione, così come gira agli spagnoli le domande sulle motivazioni che hanno spinto il Santander a cedere Antonveneta. «Hanno fatto una bella plusvalenza in pochissimi giorni, anche se la decisione si traduce, apparentemente, nella rinuncia ad una presenza forte nel mercato italiano. Almeno per ora».
