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La durata dei rimborsi si spinge verso i trent'anni

di Anna Zavaritt

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12 Novembre 2007

Si aumenta la durata e si chiedono più soldi. La fotografia scattata dell'Osservatorio Mutui di Mutuionline conferma numeri alla mano l'assestamento in corso nel mercato dei prestiti legati all'acquisto o alla ristrutturazione della casa, scosso dall'incertezza del mercato americano dei subprime. In pochi mesi, dal primo al secondo semestre di quest'anno la percentuale dei mutui erogati con durata 30-40 anni è passata dal 34,2% al 36,5% del totale delle ergoazioni – conquistando uno spazio sempre più rilevante nel panorama nazionale – mentre quelli a 20 e 25 anni sono stati di meno, e il loro peso relativo si è ridotto rispettivamente di due e un punto percentuale (al 24,8% e al 15,6% del totale erogato). E se l'incertezza dei mercati unita alla paura di rate troppo pesanti è stata certo significativa nell'ultimo semestre, è anche vero che il trend è in atto in maniera chiara già dal 2002 – quando solo il 6% circa dei mutui erogati in Italia aveva durata tra i 30 e i 40 anni– e dal 2005 ha avuto un'impennata. Basti pensare che rispetto al 2° semestre 2005 (quando pesavano per il 17,9% sul totale) sono raddoppiati.
Proporzionalmente è aumentato anche l'impegno finanziario del mutuo. Quelli superiori ai 200mila euro sono cresciuti in maniera esponenziale: nel 1° semestre 2002 erano solo il 2,6% del totale, contro l'attuale 11,4%, e solo negli ultimi sei mesi il loro peso è cresciuto di tre punti percentuali. La "linea di confine" sembrano essere i 150mila euro: i prestiti legati al mattone inferiori a questa cifra sono calati considerevolmente, anche a causa dell'aumento dei prezzi degli immobili, e il loro peso in sette anni si è ridotto da circa tre quarti del totale (il 71%) a meno della metà (40%).
I più desiderosi di "metter su casa" e pronti quindi a indebitarsi sono i giovani tra i 26 e i 35 anni anche se dopo il record di richieste di un anno fa (nel 2° semestre 2006 erano il 45,8% del totale) il loro peso è diminuito di ben 5 punti percentuali a favore dei più maturi, dai 36 ai 45 anni, forse perchè ci si mette di più a raggiungere le condizioni giuste per "sistemarsi".

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