Almeno una quarantina di banche consentono ai clienti più deboli di trovare una via d'uscita all'aumento del costo del denaro. Dai minimi storici del 30 marzo 2004 (quando segnava 1,958%) oggi l'Euribor, il tasso interbancario al quale sono legate le rate dei mutui pagate dagli italiani, è oltre il 4,8%. Un aumento del 145% in 44 mesi che ha mandato ko la clientela economicamente più debole.
Tra i primi a intervenire è stata Intesa Sanpaolo. Il gruppo già da tempo consente ai clienti in difficoltà di allungare gratuitamente la scadenza del mutuo fino a 40 anni. L'offerta finora è stata proposta a oltre 80.000 famiglie titolari di un mutuo indicizzato. «Offriamo da molti mesi la revisione gratuita dei contratti sui mutui», ha confermato ieri l'amministratore delegato Corrado Passera. UniCredit offre la rinegoziazione gratuita del mutuo a tasso variabile, senza oneri aggiuntivi o commissioni a carico del contraente per i clienti in difficoltà. Il gruppo Mps dà la possibilità a tutti i clienti (e non solo a quelli in difficoltà) di riscadenzare gratuitamente ladurata del finanziamento fino a 30 anni dalla data di rinegoziazione e di variare la tipologia di tasso, impegnandosi a rispondere al cliente entro 10 giorni lavorativi dalla presentazione della domanda.
Il 24 settembre Banca Etica ha approvato la rinegoziazione gratuita dei mutui a tasso variabile per i clienti in difficoltà, con il taglio dei tassi fissi e degli spread per i contratti variabili. Ing Direct offre gratuitamente la rinegoziazione degli spread allineandoli a quelli attuali, più bassi che in passato. La rinegoziazione completa sarà invece operativa dai primi mesi del 2008.
Per alcuni gruppi (Banca Sella, Credem, Biverbanca, TerCas) che consentono già di rinegoziare i contratti troppo onerosi, altri si stanno attrezzando. Il gruppo Ubi Banca da lunedì trasformerà in politica commerciale "ufficiale" la prassi interna di concedere ai clienti la rinegoziazione senza spese della durata. Contro il caro-rata IWBank (gruppo Ubi Banca) offre l'opzione "Offset" che permette di ridurre la quota interessi, sottraendo dal debito residuo la giacenza media sul conto corrente. Anche BancoPosta da gennaio offrirà la possibilità di rinegoziare gratuitamente i mutui in corso, passando dal tasso variabile al fisso e/o allungando la durata. Altri ancora, come Unipol Banca, stanno lavorando a iniziative sul tema.
Il tema è già stato affrontato da molte banche di credito cooperativo, tra le quali Banca della Marca, Banca di Romano e Santa Caterina, Banca San Giorgio e Valle Agno, Banca del Valdarno Credito Cooperativo, Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Banca Alpi Marittime - Credito Cooperativo Carrù, Bcc di Sesto San Giovanni, Bcc di Fano, Bcc San Marzano di San Giuseppe, Bcc di Roma, Banca della Bergamasca, Bcc Macerone (che ha deciso di riaccreditare alle famiglie con mutuo a tasso variabile un importo pari allo 0,25% del tasso di interesse).
Tanta sensibilità non nasce solo dall'attenzione al cliente. Oltre ai tempi lunghi e ai costi pesanti delle esecuzioni immobiliari per gli immobili eventualmente pignorati a causa del mancato pagamento delle rate, le banche aprono la possibilità di rinegoziare la durata del mutuo (allungandola) e lo spread sui tassi (alleggerendolo) anche per evitare la fuga della clientela verso altri istituti. Una fuga resa possibile dalle norme sulla surroga dell'ipoteca e sull'eliminazione delle penali di risoluzione dei contratti contenute nei decreti Bersani. I clienti, però, devono sempre ricordare che queste concessioni comportano comunque dei costi. L'aumento della durata del mutuo riduce sì l'importo della rata, ma ha anche l'effetto di aumentare il numero delle rate e quindi la somma complessiva pagata, alla fine del contratto, per il capitale iniziale preso a prestito.