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Mutui, a novembre finalmente prima frenata dei tassi

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23 dicembre 2007

Rallentano, per la prima volta dopo mesi, i tassi applicati dalle banche per i prestiti alle famiglie per l'acquisto della casa. In novembre, in base all'ultima rilevazione contenuta nel rapporto mensile dell'Abi appena pubblicato, i tassi si sono infatti attestati al 5,67%, in lieve calo rispetto al record di ottobre, quando schizzarono al top degli ultimi cinque anni, toccando il 5,71%.

I tassi registrati lo scorso mese risultano quasi un punto percentuale superiori a quelli del novembre 2006 (4,82%), con la differenza che a quei tempi il costo del denaro era al 3,25%. Dopo l'attacco alle Torri Gemelle i tassi avevano iniziato a scendere, toccando il minimo a luglio 2003 al 3,58%. All'inizio del 2007 i tassi di interesse bancari per l'acquisto di abitazioni venivano segnalati dall'Abi al 5%: da allora l'aumento è stato costante e particolarmente accentuato in estate; a giugno ha sfiorato il 5,5%, a luglio il 5,6% per arrivare ad agosto al 5,62%, livello mantenuto a settembre e salito al 5,71% in ottobre.

Collegato alla fiammata dei mutui il tasso Euribor, ovvero il tasso interbancario sul quale si basano i prestiti tra istituti di credito e al quale sono legate le sorti dei prestiti ipotecari. Negli ultimi mesi , complice la crisi della liquidità esplosa dopo l'emergenza dei mutui subprime e il crollo della fiducia che ha colpito i mercati, si è sempre mantenuto ben al di sopra del tasso d'interesse fissato dalla Banca centrale europea al 4 per cento. A fine novembre l'impennata più vistosa, con l'Euribor a un mese volato al 4,8%, un balzo inedito dello 0,6 per cento. In settimana la forte immissione di liquidità da parte delle banche centrali (Fed e Bce) ha determinato però una limatura, in particolare dell'Euribor a un mese, tornato al 4,523% (base 360 giorni) e al 4,538 (base 365 giorni).

Secondo un documento dell'Abi presentato al ministro dell'Economia Padoa-Schioppa e pubblicato dal Corriere della Sera, in febbraio, dopo la chiusura dei bilanci delle banche i tassi interbancari dovrebbero finalmente tornare su livelli più vicini alla normalità. Una boccata d'ossigeno per le famiglie indebitate sulla casa. A meno che la Bce non rialzi i tassi d'interesse per frenare l'inflazione, tornata a mordere sulla spinta del caro-energia e del rialzo senza precedenti dei prezzi dei cereali.

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