Mercati asiatici di nuovo protagonisti di un vertiginoso tracollo in avvio di settimana in scia alla chiusura negativa di New York venerdì. A Tokio l'indice Nikkei è sceso del 3,97% e il Topix ha perso il 3,85%. Le incertezze sull'economia mondiale, unite al recupero dello yen nei confronti del dollaro, hanno contribuito a minare la fiducia degli investitori che restano cauti anche in vista delle trimestrali di alcuni big dell'industria nipponica.
Ancora più pesante la chiusura a Shanghai: -7,2 per cento a a 4.419,29 punti. A ruota il capitombolo di Hong Kong:, dove l'indice Hang Seng è sceso del 4,3% a 24.053,61 punti. È la conseguenza di forti disagi arrecati dal maltempo, che penalizzano i trasporti. L' indice CSI 300, che fotografa l'andamento dei titoli denominati in yuan, ha segnato una contrazione del 6,8% a 4.731,88 punti, mentre lo Shenzen è sceso del 6,9% a 1.335,96. La situazione meteorologica, caratterizzata da forti nevicate, ha paralizzato in particolare le consegne di carbone.
Hanno perso terreno sopratutto i titoli legati al trasporto aereo, come Air China - la maggiore compagnia al mondo per capitalizzazione di Borsa - che ha ceduto il 10% a 20,99 yuan. La Cina produce il 78% di energia elettrica dal carbone ed il fatto che le consegne si siano interrotte ha provocato la chiusura del 5% degli impianti che funzionano con questo tipo di carburante. Si tratta - come è stato precisato dalle autorità competenti - della maggiore carenza di forniture nella storia del Paese.