La crisi scatenata dai mutui americani a rischio, i cosiddetti subprime, diventa un fardello sempre più pesante per il colosso bancario elvetico Ubs, prima banca europea per asset, che prevede una perdita netta di circa 4,4 miliardi di franchi svizzeri nel 2007. Con questo risultato Ubs chiude l'anno in rosso per la prima volta dalla nascita, avvenuta con una fusione una decina di anni fa.
Nel quarto trimestre la perdita di competenza è approssimativamente di 12,5 miliardi di franchi (14 miliardi di dollari), doppia rispetto a quanto si aspettavano gli analisti. Nelle divisioni di reddito fisso, valute e materie prime il gruppo prevede perdite per circa 12 miliardi di dollari Usa in posizioni collegate ai mutui subprime Usa e altri 2 miliardi legati al mercato dei mutui residenziali. I dati definitivi saranno resi noti il 14 febbraio.
Ubs, scrive Bloomberg, è una delle grandi banche più colpite dalla crisi dei mutui americani, che finora ha provocato perdite complessive per 100 miliardi di dollari, di cui 18,4 solo a Ubs. In effetti cresce la pressione sul presidente Marcel Ospel, tra i più convinti sostenitori degli investimenti a rischio negli Stati Uniti, che potrebbe essere spinto alle dimissioni.