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Sfida cino-americana al gigante delle miniere Bhp Billiton

di Nicol Degli Innocenti

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1 febbraio 2008

LONDRA -Con un'audace imboscata all'alba di venerdì 1° marzo due colossi dell'acciaio, uno americano e uno cinese, si sono alleati per acquistare una quota del 12% del gruppo anglo-australiano Rio Tinto, galvanizzando i mercati e mettendo in dubbio il proposto takeover di Rio da parte di BHP Billiton, la maggiore societa' al mondo, per oltre 65 miliardi di sterline, pari a circa 130 miliardi di dollari.

La cinese Chinalco e l'americana Alcoa hanno investito 7,2 miliardi di sterline per acquistare la quota di Rio Tinto, cogliendo di sorpresa sia Rio che la rivale Bhp, che entro il 6 febbraio avrebbe dovuto presentare un'offerta formale per Rio. I mercati si attendevano che Bhp, che in novembre aveva annunciato l'intenzione di creare un gigante mondiale delle materie prime acquistando Rio, avrebbe tra pochi giorni rivisto l'offerta al rialzo. Rio infatti aveva respinto l'offerta di uno scambio tre a uno e oggi ha ribadito che la mossa di Chinalco e Alcoa dimostra che Bhp sottovaluta il gruppo.

Chinalco e Alcoa hanno pagato 60 sterline per azione, un premio del 21,1% rispetto al prezzo di chiusura del titolo alla chiusura di ieri alla Borsa di Londra. La notizia dell'acquisizione oggi ha fatto salire il titolo Rio del 17% a 57,9p, mentre il titolo Bhp e' salito del 13% a 193p.
La mossa di Chinalco rappresenta il maggiore investimento mai fatto all'estero da una societa' cinese e secondo gli analisti e' motivato dalla volonta' di bloccare il takeover di Rio da parte di Bhp. Sia il Governo di Pechino che il settore dell'acciaio cinese infatti nelle ultime settimane avevano espresso preoccupazione per la creazione di un megagruppo con un controllo pressoche' assoluto sulla produzione di ferro in Australia, dalla quale le imprese siderurgiche cinesi dipendono.

Secondo gli analisti nelle ultime settimane Marius Kloppers, l'aggressivo chief executive di Bhp che ha sferrato l'attacco a Rio Tinto, non ha fatto abbastanza per rassicurare i timori dei cinesi. Adesso Bhp dovra' venire a patti con Chinalco se vorra' acquistare Rio e l'esito piu' probabile, secondo le previsioni, e' un compromesso. Chinalco e Alcoa hanno gia' dichiarato di non essere interessati a un takeover di Rio, ma potrebbero volere fare uno "spezzatino" dei molti asset del gruppo per dividerseli e non lasciarli tutti a Bhp.

Se Chinalco ha le sue ragioni per bloccare la strada a Bhp, anche Alcoa non e' da meno: lo scorso anno la societa' americana aveva infatti perso la battaglia per il controllo del produttore canadese di alluminio Alcan, acquistato da Rio Tinto. Adesso Alcoa puo' avere la sua rivincita acquistando alcuni degli asset della preda che gli era sfuggita. Bhp per ora non rilascia commenti mentre decide il da farsi. La maggior parte degli analisti e' convinta che il gruppo presentera' comunque un'offerta formale, piu' alta di quella indicativa di novembre, ma e' certo che dovra' scendere a compromessi con i nuovi azionisti scomodi di Rio Tinto.

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