Société Générale ha chiuso il 2007 con un utile in calo dell'82% a 947 milioni di euro, nonostante perdite per 7,5 miliardi legate per 2,6 miliardi alla crisi dei mutui subprime e il resto a operazioni azzardate e non autorizzate di un suo trader. Il fatturato è in calo del 2,2% a 22 miliardi.
Le perdite hanno avuto un impatto negativo sul quarto trimestre, mandando in rosso la banca guidata da Daniel Bouton per 3,3 miliardi, a causa dei 4,9 miliardi fatti evaporare dal trader e una svalutazione di asset per 2,2 miliardi, che ha portato a 2,6 miliardi quella complessiva delle conseguenze della crisi dei mutui sui conti 2007.
Esclusa la frode del trader, per l'istituto il profitto netto sarebbe stato di 4,1 miliardi contro quello di 5,2 dell'anno prima, precisa la banca nel pubblicare i suoi risultati definitivi per il 2007.
Il comitato creato il mese scorso per gestire la crisi provocata dal trader ha intanto indicato che, in base alle prime conclusioni di un audit, non è stata al momento trovata alcuna prova di complicità, interna o esterna, con il trader Jerome Kerviel, in carcere con l'accusa di falso, abuso di fiducia e intrusione informatica. L'audit ha però già constatato l'assenza di controlli che non erano previsti e che avrebbero permesso di identificare la frode.
Per rafforzare la sua solidità finanziaria e le sue difese anti-scalate la SocGen ha proceduto a un aumento di capitale di 5,5 miliardi. La banca, che è la numero tre di Francia, continua però a essere ritenuta indebolita rispetto alla sua concorrente Bnp Paribas, che ha chiuso il 2007 con un profitto record di 7,8 miliardi nonostante la crisi. Bnp Paribas, data come favorita nella corsa per un eventuale acquisto della SocGen, ha però lasciato intendere che è ancora troppo presto per decidere a riguardo.