Nuovo massimo storico per il petrolio. A New York sul circuito elettronico il greggio sfiora i 102 dollari attestandosi a 101,98 dollari al barile sul permanere dei timori che l'Opec possa decidere di tagliare la produzione nel corso del vertice in calendario la prossima settimana. A Londra il contratto future sul Brent per consegna aprile supera i 100 dollari toccando il massimo storico a 100,45. "La debolezza del dollaro aiuta la corsa del petrolio - afferma un analista - ma ci sono anche elementi strutturali alla base del nuovo trend rialzista, in particolare la cauta politica nella produzione da parte dei paesi Opec".
Il dollaro resta sopra la soglia degli 1,50 contro l'euro dopo il record di 1,5088 fatto segnare stamane. A far scivolare il biglietto verde la convinzione che dall'intervento al Congresso del presidente Fed, Ben Bernanke, emergano nuove indicazioni su una nuova mossa di allentamento del costo del denaro atta a limitare i segnali di recessione economica. La moneta unica tratta a 1,5073 dollari.
Il petrolio schizza sempre più in alto spinto dalle attese di un taglio della produzione da parte dell'Opec nel vertice della prossima settimana. Il light crude ha superato, sui circuiti elettronici, quota 102 dollari. Anche il Brent ha toccato un nuovo massimo storico a 101,50 dollari.
A mettere le ali alla divisa europea sono i segnali allarmanti che continuano ad arrivare da Oltreoceano e alimentano i timori per l'economia statunitense. I rischi di inflazione, rilanciati ieri dal dato sui prezzi alla produzione, e il crollo della fiducia dei consumatori ai minimi da cinque anni, hanno risvegliato i fantasmi della stagflazione, ossia di un'inflazione a livelli elevati in presenza di una crescita assente. Complice anche l'attesa dei mercati per l'intervento del presidente della Fed, Ben Bernanke, al Congresso che secondo gli investitori dovrebbe confermare la tendenza a una politica ribassista dei tassi da parte della banca centrale Usa.
Sui mercati il rally delle commodity sostiene intanto energetici e minerari ma i listini del Vecchio Continente viaggiano sotto la parità, penalizzati dai bancari, con gli occhi puntati su Wall Street. Londra perde lo 0,56%, Parigi cede lo 0,5%, Francoforte arretra dello 0,36% e Milano registra un -0,1%. Anche per la piazza americana si prevede un avvio in territorio negativo. (AGI) G
27 febbraio 2008