Mentre a Piazza Affari alcune società puntano al delisting, c'è invece chi pensa a quotarsi.
Apri Sviluppo ha annunciato infatti la quotazione per linizio del 2009 «per finanziare il piano triennale che prevede investimenti per 66 milioni di euro». Dopo tanti rumor sulla possibile quotazione a Piazza Affari della merchant bank del gruppo Apri, l'ad della società, Luciano Monti annuncia ufficialmente che l'iter verso l'Expandi è cominciato: «Abbiamo nominato Kpmg come revisore e a breve decideremo chi sarà il nostro advisor».
Insomma la crisi dei mercati non spaventa la banca d'affari milanese specializzata in investimenti di private equity che punta «ad attrarre investimenti in Italia e aiutare gli investitori del nostro Paese all'estero».
La quotazione servirà quindi per finanziare i progetti di crescita dal 2009 al 2010, «perché quest'anno investiremo 10 milioni di euro di capitale sociale, poi faremo un aumento di capitale da altri 10 milioni, mentre contiamo di raccogliere almeno 45 milioni dall'Ipo».
Con ogni probabilità l'offerta sarà aperta anche a investitori retail: il vertice della società ha annunciato di non volersi quotare sull'Mtf «perché abbiamo grandi speranze dalla fusione tra Piazza Affari e London Stock Exchange e puntiamo sulle possibili sinergie tra Expandi e Aim».
In Italia Apri Sviluppo investirà 26 milioni di euro grazie all'accordo raggiunto a settembre con i norvegesi di Solkraft per la realizzazione di centrali fotovoltaiche «da 1 a 8 megawatt l'una per 50 megawatt nel triennio».
Tra gli obiettivi della merchant c'è anche «l'apertura di almeno un impianto per lo smaltimento dei pneumatici usati».
Entro il 2010, 9 milioni saranno destinati al Maghreb e altri 11 milioni all'Oriente tra Hong Kong e Shanghai «dove il posizionamento della società permette di assicurare una governance ottimale degli investimenti».