Le notizie provenienti da oltre oceano hanno dato una mano ai listini. Nel pomeriggio, ma già in mattinata i mercati del Vecchio Continente evidenziavano un andamento positivo. Nel pomeriggio poi il dato sull'ISM composto non manifatturiero di febbraio (l'indice dei servizi), per il quale il consensus si attendeva un leggero aumento a 48 da 44,6 del dato precedente, in realtà è passato a 49,3 valore vicino alla soglia di 50 oltre la quale l'economia viene giudicata in espansione.
Delude invece il dato sull'occupazione nel settore non agricolo che è diminuita a febbraio di 23 mila unità, secondo quanto riportato dalla Automated Data Processing (ADP), che ogni mese pubblica questo report sul mercato del lavoro sulla base dei dati aggregati pervenuti dal settore privato. Gli occupati del mese di gennaio sono stati rivisti al ribasso di 11 mila unità a 119 mila. Gli occhi sono ora puntati sul Beige Book della Federal Reserve. Domani grande attesa per le decisioni del numero uno della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, con un mercato che da tempo si aspetta una revisione al ribasso dei tassi. Chissà se sarà la volta buona?
Uno sguardo a Telecom Italia che chiude la seduta in positivo alla vigilia del Cda convocato per approvare i risultati ed il nuovo piano. A sostenere il titolo (le ordinarie chiudono con un rialzo del 3,32% a 1,65 e le risparmio segnano + 2,95% a 1,255 euro) ha contribuito uno studio di Goldman Sachs, che conferma una raccomandazione "buy", pur rivedendo al ribasso il prezzo obiettivo delle azioni ordinarie a 2,22 euro e delle risparmio a 1,66 euro, valori peraltro significativamente superiori a quelli attuali. Il taglio del target price è una tendenza consolidata nei recenti report su Telecom, si vedano analoghe scelte di Morgan Stanley e Crédit Suisse. Da ricordare che il calo delle Telecom e le prospettive del titolo (sull'ipotesi di riduzione consistenti del pay-out) hanno già prodotto tra gli effetti l'uscita (con minusvalenze) del finanziere franco-polacco Romain Zaleski dall'azionariato e alla rottura delle trattaive tra la bresciana Hopa e la vicentina Palladio per la nascita del nuovo salotto finanziario del Nord.
Decisamente positiva la prima partecipazione di Casa Damiani alla Star Conference che si tiene in questi giorni presso Borsa Italiana: il management è stato molto convincente nel delineare le strategie future e gli obiettivi di crescita con il risultato che una valida comunicazione mette le ali al titolo (+ 9,52% a 2,106 euro).
Debutto negativo per MolMed che perde fino al 4,65% e in chiusura recupera e chiude a 2,086 rispetto a un prezzo di collocamento peri a 2,15 euro. Al contrario Cell Therapeutics, altra società attiva nelle biotecnologie si riprende dopo il crollo di martedì quando aveva perso il 38% e segna un rialzo del 7% circa a 0,56 euro. A determinare lo scossone per Cell era stato l'annuncio dell'emissione di un bond convertibile per 51,7 milioni di euro, ma aveva anche annunciato l'avvio della domanda di registrazione nell'Unione Europea dello Xyotax. Intanto, la società biofarmaceutica ha fatto sapere questa mattina che uno studio in Fase II con lo Zevalin ha prodotto buoni risultati.
La volatilità per i titoli appartenenti a questo segmento è comunque molto elevata e il calo di MolMed soprattutto in una situazione di mercato non favorevole all'esordio in borsa non deve stupire. Gli investimenti in società biotech devono considerare alcuni elementi peculiari fra i quali la qualità del management, la pipeline dei prodotti e il loro stadio di sviluppo nonché l'ampiezza delle potenziali applicazioni. In sintesi l'ottica temporale di investimento è da considerarsi focalizzata sul lungo termine. (Analisi Mercati Finanziari)
