«Il piano trasmesso da Air France-Klm il 14 marzo e presentato alle trattative del 18, 25 e 31 marzo e poi il primo e 2 aprile è l'unico possibile a permettere il ritorno di Alitalia alla crescita redditizia in breve tempo».
Questo è quanto ha comunicato Air France-Klm al temine del consiglio d'amministrazione, in cui il numero uno Jean-Cyril Spinetta ha illustrato la situazione determinatasi a seguito dell'interruzione del negoziato tra Air France-Klm con i sindacati rappresentativi delle diverse categorie dei dipendenti di Alitalia, precisando che il cda «ha preso atto» dell'interruzione delle trattative, «la quale è stata condivisa e approvata». Spetta ora ad Alitalia, ai suoi dipendenti e alle sue organizzazioni sindacali dire «come vedono il futuro della loro azienda».
In serata il governo ha convocato le nove sigle sindacali di Alitalia per giovedì 10 aprile. «A seguito del comunicato di Air France nel quale si ribadisce la validità del piano su Alitalia trasmesso il 14 marzo e successivamente emendato il 18, 25, 31 marzo e 1 e 2 aprile - si legge in una nota di palazzo Chigi - il Governo ha deciso di convocare un incontro con le organizzazioni sindacali per giovedì prossimo».
Alla Borsa di Parigi il titolo della compagnia franco-olandese ha chiuso le contrattazioni con un robusto rialzo del 3,09% a quota 19,70 euro. Con questo prezzo di chiusura, la valorizzazione di Alitalia, in caso di acquisizione via Ops da parte del vettore transalpino, sarebbe di 0,123 euro per azione. Secondo la maggioranza degli operatori, il rialzo del titolo è intepretabile come il via libera del mercato all'abbandono dell'opzione.
Cosa succederà adesso? Prima dell'incontro tra governo e sindacati di giovedì prossimo, domani toccherà al cda di Alitalia, guidato dal neo presidente Aristide Police, dire una parola sullo stato patrimoniale e finanziario della compagnia, verificando le condizioni per la continuità aziendale. Mentre il leader del Pdl e candidato premier Silvio Berlusconi insiste sull'ipotesi di una cordata italiana che ancora non si è concretamente resa manifesta, secondo il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, «Air France nei prossimi incontri dirà che è disposto a tornare al tavolo delle trattative dopo il voto». Una previsione condivisa dall'intero ventaglio delle sigle sindacali, disposte a tornare quanto prima al tavolo della discussione. Il dopo-voto, inutile dirlo, è visto come il momento ideale per riprendere le trattative sul futuro della compagnia di bandiera.
Il segretario della Uil, Luigi Angeletti ragiona: «Se la posizione di Air France si può interpretare come una disponibilità a riprendere la trattativa, noi siamo pronti a discutere». Il segretario della Fit Cisl, Claudio Genovesi, interpreta il comunicato di Air France come l'apertura di uno spiraglio. «Mi sembra - dice Genovesi - che pur non modificando la loro posizione rigettino la palla nel nostro campo. Questo credo sia dovuto alla confusione generata da clima elettorale. Vogliono fermarsi a guardare con un po' di distacco in attesa dell'evolversi della situazione pronti a tornare al confronto». Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'Ugl.
Anche i piloti dell'Anpac, in genere un osso duro, sono pronti al confronto sul piano Spinetta, ma - naturalmente - su basi solide. Il presidente dell'Anpac, Fabio Berti, commentando le decisioni del board di Air France-Klm, ha chiarito: «Noi siamo pienamente disponibili al confronto anche su quanto ha presentato Spinetta, ma è determinante che questo confronto sia caratterizzato da una discussione produttiva che si trasformi in una vera trattativa». La telenovela Alitalia, buona notizia per gli appassionati del genere, promette di continuare ancora a lungo. Bilanci della compagnia permettendo. (a cura di Alberto Annicchiarico)
