Prima crisi per Berlusconi, incerto il futuro della compagnia di bandiera italiana, «au revoir» Alitalia e «Forza Air France»: nonostante il prestito d'urgenza, i toni restano fortemente negativi sui siti dei media esteri. È il Financial Times a titolare «Au revoir, Alitalia» un commento di Paul Betts sul ritiro dell'offerta da parte di Air France-Klm. A suo parere, ci sono poche chances di un nuovo compratore. Ora «il cielo è sgombro per il premier in pectore Silvio Berlusconi, ma sono ridotte le sue chance di orchestrare il salvataggio del vettore di bandiera». La compagnia franco-olandese – osserva Betts - aveva avuto un lungo periodo di trattative in esclusiva in cui ha potuto esaminare in maniera approfondita i conti di Alitalia. «Chiunque abbia un minimo di buon senso - afferma – vorrà poter esaminare per bene i libri contabili prima di avanzare qualsiasi proposta. Così, se l'amministrazione uscente non sarà rapida nell'assicurare una "due diligence" a eventuali nuovi candidati, è possibile che non si creino altre opzioni ma resti solo l'amministrazione controllata». «Per il governo entrante sarebbe chiaramente preferibile evitarla. Il superconsulente di Berlusconi, Bruno Ermolli, sta alacremente lavorando per cercare un compratore. Ma i bracci di ferro non lo porteranno da nessuna parte - conclude il quotidiano economico britannico - se i potenziali investitori non potranno esaminare i registri contabili di Alitalia».
Per l'Independent, è la prima grossa crisi che il premier eletto deve affrontare, ancora prima di assumere l'incarico di governo. «L'imminente crollo di Alitalia è colpa di Berlusconi», scrive Peter Popham, sottolineando che l'accordo con Air France-Klm negoziato dal governo di Romano Prodi «avrebbe permesso ad Alitalia di continuare a volare». Dopo le elezioni il Cavaliere ha stemperato l'ostilità e detto che avrebbe parlato con il presidente francese Nicolas Sarkozy. «Ma questa settimana i francesi hanno deciso che il gioco non valeva la candela». Il Guardian titola «I ministri uscenti pagano abbondantemente per sostenere Alitalia» e fa notare che il finanziamento – tre volte più alto rispetto alla bozza entrata in Consiglio dei ministri – potrebbe provocare una crisi nelle relazioni tra l'Ue e l'Italia. Secondo il Guardian, «ci sono scarse prove dell'operazione di salvataggio vantata da Berlusconi». Per il Times «il futuro di Alitalia è in dubbio».
Sulla stampa francese c'è chi tira un sospiro di sollievo. Lo indica il titolo «Forza Air France» di un commento pubblicato su Les Echos. «Tendere la mano a un uomo che sta per annegare può salvargli la vita. A condizione che non vi trascini con lui… È un po', fatte le debite proporzioni, quello che sarebbe potuto succedere tra Air France-Klm e Alitalia». La corrispondenza di Marie-Laure Cittanova insiste sulla difficoltà di convincere Bruxelles: «Un nuovo aiuto di Stato è una soluzione difficile da difendere davanti alla Commissione europea». Il governo italiano sosterrà che si tratta di mantenere le attività di trasporto della principale compagnia del Paese. «Ma, per essere approvato da Bruxelles, questo sotterfugio dovrebbe logicamente essere accompagnato da una forte riduzione dell'attività della compagnia, che perde un milione di euro al giorno e dispone ormai solo di circa 170 milioni di liquidità». Prestito illegale? si chiede Le Figaro, che vede l'Alitalia sempre più sull'orlo del precipizio. L'attenzione francese è ovviamente alta. La vicenda Alitalia è sulla home page di molti siti. Tra questi Le Monde: «Con questa spintarella del governo – osserva l'autorevole quotidiano francese - Alitalia certo guadagna tempo, ma è sempre in cerca di un avvenire». Le soluzioni ventilate da Berlusconi – con piste che conducevano prima a un gruppo di imprenditori italiani, poi verso la compagnia russa Aeroflot - «sono sempre nell'impasse». Aeroflot ha confermato che riprenderà i contatti con gli italiani, ma «per ordine» del presidente Vladimir Putin. Dell'ordine di Putin parla anche Libération: il progetto della cordata italiana «non si è concretizzato» e quindi la rottura con Air France-Klm «lascia Alitalia senza soluzioni di soccorso nell'immediato». Il caso ha grande risalto sulla home page di Nouvel Observateur e France Soir. Quest'ultimo titola «Alitalia condannata a morire?» e scrive che l'Italia sta cercando di evitare di seppellirla.
Interventismo nocivo per il sistema finanziario
Punta il dito sull'interventismo italiano il giornale spagnolo Expansion. «La crisi di Alitalia – si legge sul sito del periodico economico - sta trascinando il governo italiano, sia quello uscente di Romano Prodi sia quello entrante di Silvio Berlusconi, in un'ondata di interventismo assai poco presentabile e piuttosto nocivo per l'economia transalpina». Le misure interventiste «non solo non garantiscono la sopravvivenza di Alitalia», ma «compromettono la salute del sistema finanziario del Paese»: il settore finanziario italiano – spiega Expansion - ha avviato un processo di consolidamento (vedi l'unione di Unicredit e Capitalia, o Intesa-San Paolo) che si arenerebbe se i politici imponessero alle banche italiane un compito che non ha «niente a che vedere» con le loro priorità del momento. L'unica possibilità per Alitalia, secondo il periodico spagnolo, sarebbe l'integrazione con uno dei gruppi che si stanno formando nel panorama europeo. «Ma data la sua precarietà, difficilmente potrà imporre condizioni. E lo sanno bene Air France-Klm, Lufthansa e tutti i candidati a guidare il processo». La notizia del prestito di 300 milioni di euro è presente sui siti di El Mundo e El Pais.
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